Si può discutere all’infinito se questo derby senza reti sia utile alla Lazio e alla Roma, perché evita a entrambe una lunga coda di tensioni e polemiche, oppure se sia un’occasione buttata, soprattutto alla luce delle frenate di Milan, Napoli e Atalanta. Quello che non si può discutere è quanto ha visto l’Olimpico stracolmo di gente: una partita brutta, triste e piena di errori; un’esibizione che sembra uscita da un calcio d’altri tempi, quando lo zero a zero spesso era una salvezza per tutti e, pur di difenderlo, nemmeno si provava a fare gol.
È andata così anche stavolta, il secondo tempo è stato quasi deprimente: litigi, spintoni, proteste immotivate e un tiro, uno solo, nello specchio della porta. Eppure Sarri è un riconosciuto costruttore di squadre divertenti, e Mourinho è fenomenale nel prendersi le vittorie anche quando sembra non possano arrivare. Possibile che il confronto tra di loro abbia prodotto questo spettacolo crepuscolare?
Nemmeno i giocatori di classe – e ce n’erano – hanno aiutato Mau e Mou a cambiare rotta alla sfida. L’unico che ci ha provato davvero è stato Luis Alberto, con tre colpi che hanno fatto vacillare la Roma (tutti nel primo tempo: il secondo è come se non si fosse giocato). Le altre stelle? Dybala ha giochicchiato, Immobile ha un po’ lottato e un po’ litigato. Quanto a Pedro, lui no: ha solo litigato. Poi c’è Lukaku, che non si è acceso mai.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – P. Archetti