Dopo la sconfitta contro il Betis, Mourinho era infuriato con Camara, che a suo parere era entrato molto male nei minuti finali in cui si materializzò il gol avversario. Allenandosi con umiltà ed impegno ha saputo sfruttare le occasioni che gli infortuni e le strategie gli hanno concesso. Titolare contro la Sampdoria non è più uscito dalla formazione. Tre partite consecutive nelle quali le sue caratteristiche di corridore instancabile, associate a una migliore disciplina tattica, hanno rassicurato l’allenatore.
Lo stop di Matic poi lo ha aiutato ad emergere, ma Camara è cresciuto davvero integrandosi di più con gli automatismi della Roma. Una volta arrivato a Trigoria dalla Grecia ha dovuto svolgere un lavoro personalizzato per raggiungere una buona forma, che prevede anche un regime alimentare più rigido: nel giro di un mese e mezzo ha perso 2-3 chili che gli hanno restituito agilità senza ridimensionare la potenza. I dati raccontano che contro l’Helsinki sia stato il miglior giocatore per palloni intercettati e, insieme a Smalling, quello che ne ha sprecati di meno.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida