Si è spenta la luce, è successo qualcosa. Non mi diverto più, non riesco più a dare quello che vorrei e non riesco più ad entusiasmare: è questo il senso del pensiero di Nicolò Zaniolo per cercare di spiegare il suo disagio. Tante volte, in questi anni, si è parlato del clic che fa la mente degli atleti. I fattori sono stati tanti. E sono arrivati ad esplodere tutti insieme dopo che, per anni, sono state piccole gocce nel mare.
Il ragazzo di La Spezia, con quei muscoli così forti ma con un carattere a volte fragile, ha avuto a che fare con l’ansia in passato ed è – anche – uno dei motivi per cui non guida. Battute di qualche compagno, sfottò di qualche tifoso, ironie sui social: Nicolò non ha mai risposto in questi anni. Anni che non sempre sono stati semplici, nonostante un’ovvia serenità economica che i suoi coetanei possono solo sognare.
Gli ultimi tre, in particolare, sono stati un frullatore. Andava tutto, più o meno, bene quando Zaniolo, nel gennaio 2020, si rompe il ginocchio. Un po’ inquieto lo è sempre stato, basti pensare che dal 2018 ha cambiato quattro case a Roma, compresa quella di Totti, al Torrino, che non gli dava belle sensazioni. Dal primo infortunio il ragazzo di La Spezia è entrato in un vortice da cui non è mai uscito del tutto, soprattutto dopo il secondo ko.
Il rapporto con Sara Scaperrotta, tra alti e bassi, la prima gravidanza di lei interrotta e la seconda inizialmente non voluta (il tutto a mezzo stampa), altri flirt e brevi storie con ragazze del mondo dello spettacolo che hanno alimentato ulteriori chiacchiere e distrazioni, nel momento in cui Nicolò aveva bisogno di maggiore serenità per poter rendere al meglio in campo.
Questo gossip incontrollato non gli ha reso la vita facile in Nazionale dove, pure, già in Under 21 qualche esuberanza di troppo con Kean l’aveva portato fuori dal gruppo. E poi, ancora: gli audio degli ultimi giorni sulla sua vita privata con una ragazza ignota che racconta particolari intimi poco eleganti, i video con la sigaretta, le polemiche social con i laziali e le voci sulla sua inadempienza nei confronti del figlio Tommaso, un anno e mezzo.
Voci false, perché Zaniolo è un padre presente, che sta crescendo insieme a suo figlio, ha l’immagine del bambino su Whatsapp e deve rendere conto a lui, e solo a lui, di quello che è stato e di quello che sarà. Lasciare Roma, in futuro, non sarà semplice ormai solo perché a Roma vive Tommaso, ma per Zaniolo è diventata una questione di sopravvivenza.
FONTE: Il Corriere dello Sport – C. Zucchelli