Meno vincoli, maggiori possibilità di attrarre investitori: una conseguenza a cui la Serie A vorrebbe andare incontro nella vendita dei diritti televisivi nazionali. Tutti i club concordano sulla necessità di modificare la Legge Melandri nella parte in cui limita la cessione dei diritti tv del nostro campionato a soli tre anni.
Allungare da tre a cinque la durata dei contratti di licenza è la proposta inserita come modifica al dl “Aiuti quater” in due emendamenti identici, uno presentato da tre senatori di Forza Italia fra cui il presidente della Lazio, Claudio Lotito (vicepresidente della Commissione Bilancio e programmazione economica del Senato), e uno da Daniele Manca, Pd. Concordano le società, concordano le forze politiche.
D’accordo le tv e le istituzioni del calcio, dalla Lega alla Figc. D’accordo anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi, che guarda ancora oltre: a un pacchetto di norme che possano aiutare le competitività del sistema, sostenuto da altre legge anti pirateria e dalla possibilità di sponsorizzazioni da parte delle società di betting, ora negata dal Decreto Dignità.
Estendere il periodo contrattuale di assegnazione dei diritti faciliterebbe i broadcaster nella progettazione di piani industriali a lungo termine (oggi il margine è giudicato troppo stretto per ammortizzare l’investimento): tv e altri media sarebbero così invogliati a guardare alla Serie A. In un mercato più flessibile nuovi partner potrebbero affacciarsi, magari colossi come Apple e Amazon.
Un intervento normativo che intervenga su una legge dello stato (invocata all’unanimità dai protagonisti del settore) non comporterebbe spese pubbliche: il calcio verrebbe aiutato senza ristori diretti, come invece accaduto in altri ambiti produttivi.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Gozzini