Verso la Roma si percepisce da parte sua una riconoscenza infinita…
«Certo. In maglia giallorossa ho vinto tre trofei, ho conquistato la Coppa America da titolare e ho giocato con grandi compagni. Ricordo ancora il primo giorno che ho visto il Colosseo: un’emozione. Come l’inno di Venditti, sentito ogni volta che la squadra entrava in campo a riscaldarsi».
Adesso lei guarda l’Italia da lontano. È preoccupato per quanto sta accadendo? «Mio fratello e mia sorella vivono a Roma, ma anche negli Usa siamo tutti a casa. Situazione difficile, abbiamo paura». (…)
Segue sempre la Roma? «Ogni tanto, quando posso. L’azienda mi tiene impegnato per molto tempo, ma sono rimasto legato a quei colori».
Chi la convince di più? «Zaniolo, un vero talento. Poi apprezzo anche Fonseca, è un bravo allenatore. Riguardo ai brasiliani, invece, di Ibañez si dice un gran bene, Juan Jesus è bravo. Infine sono sicuro che Fuzato farà grandi cose con la maglia della Roma. È un ottimo portiere». (…)
Parliamo di Totti, che compagno è stato? «Un grande. Lo considero senza dubbio uno dei più forti calciatori di sempre…».
De Rossi invece? «Un amico, anche lui un grandissimo. Giocare con lui era fantastico, teneva il centrocampo e la difesa. Mi sentivo al sicuro».
Tra Totti e Spalletti non è finita bene, sorpreso? «Quando c’ero io hanno sempre avuto un rapporto normale. Di quello che è accaduto dopo non posso parlare perché non lo so».
Ci racconti lo Spalletti allenatore… «Con lui ho vinto due Coppe Italia e una Supercoppa da titolare. Ho lavorato con altri grandi allenatori, ma lui è stato il migliore mai avuto. Ti diceva sempre le cose in faccia, e poi era meglio non farlo arrabbiare. Era capace anche di prenderti a schiaffi (ride, ndr )!».
Con Ranieri invece, problemi, visto che le preferì più volte Julio Sergio? «Mai avuto niente con lui». (…)
FONTE: La Gazzetta dello Sport