Godfred Donsah alla Roma. E’ un’idea che ritorna, perché il nome del centrocampista ghanese era già finito sui taccuini a Trigoria. Ricky Massara lo conosceva bene avendolo selezionato quando nel 2011 arrivò alle giovanili del Palermo (dove rimase, ma dovette poi tornare in Africa perché senza permesso di soggiorno). Ieri il manager Oliver Arthur ha annunciato il suo arrivo in Italia per incontrare il club giallorosso. Un segnale importante, da non lasciar cadere nel vuoto. Il Bologna, attraverso il ds Bigon, ha già alzato il muro: il teorema rossoblù è semplice e lineare, non si cede Donsah e comunque non è arrivata nessuna offerta. La Roma è società amica del Bologna, non vuole certo rendersi protagonista di un muro contro muro, ma l’idea di arricchire il centrocampo con una pedina c’era già dalla fine del mercato d’estate quando era Wilshere l’obiettivo puntato e l’Empoli aspettava un gesto per riportare Paredes… “a casa” (con la Juve in agguato). Per il centrocampista argentino sembra spuntare adesso una importante offerta inglese (del Liverpool, che lo cercò già un anno fa?, o del Leicester di Ranieri?), anche per questo il fronte Donsah – con il dg e il ds giallorossi a Milano – può aprirsi ufficialmente. Donsah alla Roma piace, dalla scorsa estate. E quando il dg e il ds giallorossi fecero visita al Bologna prima della gara di Coppa Italia con l’Inter, forse non era per Sadiq, l’attaccante giallorosso prestato a Donadoni: ma per Donsah.
UN PO’ ESSIEN, UN PO’ NINJA – Dicono somigli un po’ a Essien, l’ex Chelsea ora svincolato, per fisicità, dinamismo e tecnica. Lui adora Nainggolan. Al suo secondo ritorno in Italia, fu un altro direttore pioniere del talento, Sean Sogliano, a portarlo a Verona, dove si mise in mostra esordendo in serie A. E da lì non sfuggì ad un ds che conosce molto bene il calcio, Francesco Marroccu, allora al Cagliari: questi lo prese investendo due milioni. Donsah fu più forte dei tormenti del Cagliari, lo vide Fabio Paratici che lo avrebbe portato alla Juve, poi il club bianconero fece altre scelte e lui arrivò al Bologna con Pantaleo Corvino. Ora c’è da capire che sviluppo prenderà il discorso su Donsah. Se il giocatore muoverà i suoi passi per chiedere civilmente di poter cogliere la sua occasione, e se il Bologna, di fronte ad una richiesta della Roma, verrà mai meno a quello che oggi è un punto fermo (l’incedibilità). A Ricky Massara – vissuto a volte troppo banalmente come una semplice emanazione di Walter Sabatini, di cui è stato certamente allievo e spalla – vengono riconosciute da manager e mediatori competenza tecnica e capacità dialettica dentro le trattative.
IL COLPO PER GIUGNO – C’è anche una pista Giaccherini che viene ventilata e poi si quieta. Ma c’è. Fiorentina e Genoa sembrano più pronte e decise. Per la Roma però non sarebbe finita. Per gli amanti della coda di gatto maculato – immagine sabatiniana con cui si identificano i colpi a sorpresa, che rischia di diventare un cult nel gergo del calciomercato – c’è un’idea meravigliosa, forse qualcosa di più di un’idea, per giugno. Magari fosse stato possibile subito: l’Atalanta ha detto no. Ma la Roma vuole Kessie, il gioiello rimasto a Bergamo in attesa che la corte della Premier porti milioni di sterline. Eppure su Kessie la Roma ha fatto un lavoro articolato, che Massara ha portato avanti credendo negli spiragli che questa situazione offriva di giorno in giorno, arrivando ad architettare una operazione (con giovani da definire) che avrebbe messo la Roma in posizione di privilegio. Se un mese fa c’era la Premier in pole per Kessie, oggi c’è chi è invece pronto a scommettere che a Trigoria abbiano la carta giusta da giocarsi. A tal punto da poter porre le basi di questo affare per giugno, molto presto