È arrivata la firma sul contratto: triennale, con clausola rescissoria “complessa” che comunque tutela anche la Roma, con commissioni contenute nella soglia del 10%. E sono arrivate le prime parole di Paulo Dybala, che ha spiegato la genesi del blitz: “La chiamata del mister, del direttore, aver potuto parlare con i presidenti. Mi hanno dato tante certezze. Mourinho è stato molto chiaro con le sue idee. Giocare per questa squadra è qualcosa di bello. Da avversario ho ammirato l’atmosfera che creano i tifosi, non vedo l’ora di poterli salutare con la maglia della Roma addosso“.
Nell’intervista rilasciata ai social del club, Dybala ha raccontato il legame particolare con Roma: “Mi piace molto questa città. Da bambino vedevo tanti film sui gladiatori. Era destino che dovessi venire qui”.
Immancabile il riferimento alla scelta del numero di maglia: “Avevo parlato con il direttore (Tiago Pinto; ndr) e lui mi aveva proposto la 10, che è molto importante qui per quello che ha fatto Totti. Credo che quel numero e quella maglia debbano ancora essere suoi per ciò che Francesco rappresenta. Servono rispetto e responsabilità per una maglia così. Un giorno magari potrò portarla, ma oggi sono contento di avere il 21 che per me è importante“.
La Joya, adesso, deve recuperare il tempo perduto, non per colpa sua, in questa estate travagliata, dopo la separazione con la Juventus e il naufragio della trattativa con l’Inter. Così, con il sorriso, si è sottoposto a una specie di lavori forzati con un allenamento in solitaria al mattino (sotto gli occhi di José Mourinho) e uno in gruppo al pomeriggio.
Alla sessione delle 18, nel ritiro portoghese, hanno voluto essere presenti anche Dan e Ryan Friedkin, che prima avevano salutato l’ufficialità dell’arrivo di Dybala con un post sui loron baccount: “Chiunque sta meglio con il giallo e il rosso addosso. Benvenuto, Paulo!”.
C’è una gran voglia di vedere Dybala con la maglia giallorossa ma vanno rispettati i tempi giusti per la preparazione atletica del giocatore, che non può (ancora) essere al livello dei suoi compagni di squadra. Per questo motivo è sicuro che Paulo sarà in panchina sabato prossimo, per l’ultima partita del ritiro portoghese, contro il Nizza, ma è probabile che possa giocare solo uno spezzone.
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri
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