Dybala dopo quella partita con il Feyenoord ha giocato poi solo quattro spezzoni di partita: 26 minuti contro l’Atalanta e 19 con l’Inter in campionato, 47 nel ritorno proprio con il Feyenoord e 13 all’andata con il Leverkusen nelle sfide invece in programma in Europa League. Proprio a Bergamo, contro l’Atalanta, al problema muscolare si è aggiunto poi quello alla caviglia sinistra, dopo il brutto fallo subito da un altro argentino, Palomino.
Il vero problema, invece, è la sua condizione atletica, lo stato di forma, la brillantezza con cui Dybala arriva (o no) a questa sfida. E da questo punto di vista, ovviamente, i segnali non possono essere certo incoraggianti, proprio perché il fantasista argentino non gioca una partita vera (e intera o giù di Ii) anche da qualche giorno in più rispetto a quel Feyenoord-Roma ed esattamente dalla sfida in casa del Torino, cinque giorni prima di quella di Rotterdam.
Per giorni Dybala ha sentito dolore, soprattutto quando andava a calciare il pallone, cosa che ovviamente lo ha limitato nelle giocate e gli ha suggerito di non forzare più di tanto nelle ultime partite disputate dalla Roma. Adesso, però, anche grazie alle tante ore di fisioterapia ed al lavoro dello staff di José Mourinho, Dybala avverte sensazioni migliori rispetto a quelle precedenti. Di certo Dybala a Budapest ci sarà, da capire solo come e per quanto. Ma comunque vada, sarà una presenza importante.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese