È evidente che in una città come Roma, affamata di orgoglio oltre che di gloria, il passato e il futuro vengano sballottati dalle tensioni imminenti. Belle le partite internazionali, eh, ma niente è comparabile all’adrenalina che trasmette alle tifoserie il derby.
In quest’ottica Mourinho si augura di rivedere al massimo delle sue potenzialità il calciatore prediletto: Paulino Dybala, che a San Sebastian ha sofferto una partita non adatta al talento soffice ma che contro la Lazio è chiamato a disegnare una differenza. Con due punti di ritardo sui rivali cittadini, l’eventuale sorpasso peserebbe tantissimo sulla corsa Champions.
È il suo primo derby romano. A novembre la sfida capitò quasi alla fine della convalescenza, a due passi dal Mondiale. Dybala si presenta da debuttante sulla scia dei 6 gol segnati nel 2023, che hanno portato a 13 il totale in stagione. Ma soprattutto si espone al termine di un periodo di gestione quasi perfetta delle sue preziose fibre.
Un tempo domenica scorsa contro il Sassuolo, 75 minuti contro la Real Sociedad: e tutti gli esperti di preparazione atletica sanno quanto pesi sull’equilibrio neuromuscolare proprio l’ultimo quarto d’ora delle partite. Contro la Lazio insomma il fardello della stanchezza per lui sarà relativo.
Tra l’altro l’avversario tradizionalmente lo esalta: gli ha segnato già 7 gol in carriera. Se dovesse arrivare a 8 domani sera, diventerebbe il primo calciatore sudamericano a griffare sia il derby torinese che quello romano. Finora ci sono riusciti solo Nedved (Lazio e Juventus), Pjanic (Roma e Juventus) e Ljajic (Roma e Torino). Uno stimolo supplementare in una vigilia che già di suo ha la tendenza ad autoalimentarsi.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida