Una questione di feeling. Il feeling, che a Paulo Dybala, in questo periodo è un po’ mancato. Il feeling con il campo, con la palla. Con la sua caviglia, “uccisa” da un colpo maldestro di Palomino lo scorso 24 aprile a Bergamo. Una botta e la Joya si è spenta. La Roma gli ha fatto un grosso regalo, conquistando la finale di Europa League contro il Siviglia, il prossimo 31 maggio, a Budapest. Ora lui deve metterci del suo per arrivare lì, al top della condizione.
Mou lo ha assecondato. Non lo ha stressato, chiedendogli troppi sforzi supplementari in questo ultimo mese: lo ha mandato in campo solo per 19 minuti contro l’Inter e 13 nella semifinale di andata contro il Leverkusen, due presenze leggere nel totale delle sei partite giocate dalla Roma. Paulo ha saltato quella con il Milan, con il Monza e con il Bologna (solo al Dall’Ara non figurava nemmeno in panchina), in più il ritorno di Leverkusen.
Dal un recupero (quasi) passivo, Dybala deve passare al recupero (quasi) attivo, ovvero dal lettino del la fisioterapia o allenamenti differenziati e/o in gruppo, alla partita. E’ chiaro come l’argentino non abbia i novanta minuti nelle gambe e per questo deve cominciare a giocare, perché da qui al 31 mancheranno solo nove giorni, con due occasioni di campionato per allenarsi: oggi con la Salernitana, e poi a Firenze con la Viola. Quando la Roma affronterà lo Spezia (gara prevista il 4 giugno), i giochi saranno fatti e non conterà avere o meno Paulo in campo.
Mou vuole e deve gestirlo ed è impensabile vederlo per novanta minuti nei due appuntamenti prima della finale di Budapest: oggi un po’ e sabato al Franchi ancora un altro po’, appunto per fargli ritrovare il feeling con la palla e con i compagni. Perché con il Siviglia ci saranno 90 minuti – o anche di più – intensi. Paulo in teoria poteva cominciare il suo percorso di recupero anche prima, ma Mourinho non lo ha voluto rischiare perché in testa aveva solo l’obiettivo di andare in finale e di giocarsela con i migliori. Mandarlo in campo con il Monza o a Bologna (a quattro giorni dalla sfida della BayArena) sarebbe stato utile in quel momento ma molto rischioso in vista del Siviglia, sfida che la Roma si è guadagnata anche senza di lui. Scegliendo un modo di giocare più conservativo del solito. Quando Paulo ha giocato, non è mai apparso brillante e questo va sottolineato.
Oggi comincia il percorso verso Budapest. «Lo abbiamo gestito bene in questo periodo. Ora abbiamo due partite di campionato, dobbiamo vedere quello che può fare, l’ideale è giocare minuti», le parole di Mou. Si, perché preservarlo ancora come avvenuto con il Bayer non avrebbe senso. Paulo ha bisogno di giocare e la Roma di vincere senza correre rischi. Mou ormai sa perfettamente come quando può tirare la corda con il fuoriclasse argentino, vista la stagione tormentata che ha dovuto vivere. Dybala aveva saltato, prima dell’infortunio alla caviglia subito a Bergamo, otto partite di campionato e tre di Europa League per infortuni muscolari. Ma la stagione, ora, volge al termine e Dybala serve più che mai sano. Almeno per una notte, quella li.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni
https://tuttoasroma.it/ultime-notizie-as-roma/partite/campionato/serie-a-anticipi-e-posticipi-della-37a-giornata-fiorentina-roma-alle-18-del-27-maggio/