Non saranno i 19,9 milioni che deve avere Cristiano Ronaldo, ma sono soldi che gli spettano e Paulo Dybala li rivuole: “Non ricordo quando mi è stato pagato l’ultimo stipendio, però so bene che la Juventus mi deve ancora dei soldi“. Così Paulo Dybala, sentito a Roma per un’ora e un quarto il 21 febbraio nell’ambito dell’inchiesta Prisma come persona informata sui fatti, ha esordito con gli ufficiali della Guardia di Finanza.
Secondo il pool di magistrati che coordina l’indagine (Mario Bendoni, Ciro Santoriello e l’aggiunto Marco Gianoglio), la Juventus avrebbe truccato i conti con plusvalenze fittizie e le due manovre stipendi, ovvero la dilazione dei salari dei calciatori durante il periodo Covid. Nel caso di Dybala parliamo della seconda (stagione 2020-21) e i 3,7 milioni che non ha ancora preso si riferiscono alle mensilità posticipate.
“Quando abbiamo fatto l’accordo per lo spostamento degli stipendi, sapevamo che se avevo ancora un contratto gli stipendi arretrati li pagavano in aumento su quelli successivi, se invece andavo via mi dovevano pagare subito. So che ad aprile 2023 la Juventus ha l’ultima opportunità per pagare quei 3 milioni circa. In caso contrario il mio avvocato farà delle richieste per iscritto, anche se io spero di non arrivare a tanto. Rivoglio i miei soldi ma senza fare nessuna causa, evitando problemi per me e la Juventus“.
In realtà il legale del giocatore, Luca Ferrari, sentito in Procura a Torino martedì scorso, ha già avanzato una richiesta di risarcimento via mail (12 maggio) per il mancato rinnovo di Dybala, prima illuso con un ricco contratto (8 milioni più bonus) e poi scaricato.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – F. Della Valle
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