Paulo Dybala non ha giocato neppure un minuto nella sua Argentina. E allora bisogna considerare almeno quattro aspetti: due di ordine psicologico e due che hanno attinenza al piano fisico. Se l’Argentina vincesse il Mondiale, tutte le malinconie per un impiego limitato per la Joya potrebbero evaporare in fretta.
Diverso sarebbe il discorso se la corsa della squadra del commissario tecnico Scaloni si fermasse prima del termine. A quel punto, psicologicamente parlando, che effetto potrebbe avere vedere sfumare il sogno Mondiale senza neppure avere la capacità d’incidere? Il contraccolpo psicologico potrebbe esserci.
Dal punto di vista fisico, invece, il fatto di sostenere solo allenamenti mette definitivamente in soffitta l’infortunio al retto femorale della coscia destra. Dybala potrebbe essere restituito alla Roma tirato a lucido e pronto all’uso per José Mourinho.
Sembra essere superabile la questione della clausola rescissoria che Dybala ha nel suo contratto, che ha due aspetti da considerare: non è valida per l’Italia e poi, anche per l’estero, può essere depotenziata. Qualora un club straniero volesse la Joya, la società giallorossa potrebbe far scattare un aumento di stipendio già concordato che farebbe svanire la clausola stessa, e a quel punto – se proprio l’attaccante desiderasse la cessione – potrebbe essere ceduto a prezzo libero, cioè secondo una normale trattativa.
FONTE: La Gazzetta dello Sport