Arriva il D-day, il giorno di Dzeko. Il mercato si è concluso come previsto, senza scossoni, nonostante fantasie di mercato sventolate da aspiranti influencer sul web. E allora la questione torna esclusivamente un problema domestico, quasi familiare. La Roma deve provare a rimettere insieme i cocci di un rapporto compromesso dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia, senza derogare ai propri princìpi e al tempo stesso tutelando interessi tecnici ed economici che sono il nucleo di ogni società di calcio.
Oggi, alla ripresa degli allenamenti, Fonseca e Dzeko si troveranno di fronte. Con la mediazione della proprietà e soprattutto di Tiago Pinto, si dedicheranno alla ricerca del bene comune. Come del resto ha auspicato un lungo striscione srotolato in serata a pochi passi dall’Olimpico dal gruppo che guida il tifo organizzato: “Dzeko-Fonseca: ora combattete uniti per la maglia!”.
Le ultime dichiarazioni di Fonseca, subito dopo la vittoria di domenica contro il Verona, lasciano intendere che la posizione dell’allenatore sia solida: in senso assoluto, dal momento che nessuno contempla più lo strano esonero di un tecnico che occupa il terzo posto in classifica, e anche in relazione al caso Dzeko, sul quale i Friedkin hanno vidimato l’esclusione disciplinare non condividendo in alcun modo l’atteggiamento del capitano. Ora però si volta pagina. Fonseca è stato premiato dalla doppia vittoria della squadra, che ha dimostrato di saper giocare a pallone anche senza il calciatore più forte e pagato, ma la Roma non intende disperdere il capitale Dzeko. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida