E all’improvviso ti accorgi che non basta l’assenza di Salah per spiegare lo stop di Edin Dzeko. Che il bosniaco non segni da tre partite, in fondo, è meno preoccupante del fatto che negli ultimi due mesi di campionato, ovvero nelle ultime sette giornate, il centravanti sia riuscito a far gol solo in un’occasione, all’Olimpico col Pescara. Quei due gol sono il piatto del buon ricordo, ma pure la parte centrale di un interrogativo. Qualcosa s’è inceppato in Dzeko. Non nelle prestazioni, s’intende: contro il Milan, per dire, è stato tra i migliori pur non segnando. Ma che la vena realizzativa, almeno in Italia, non sia più di quella di inizio stagione è un fatto statistico da sottolineare.
NAINGGOLAN E IL BELGIO – Magari sarà anche perché stimolato dalla voglia di gol che Dzeko ieri è tornato ad allenarsi. L’influenza che gli aveva impedito di partecipare alla festa di Natale del club è sparita. Ergo: domani il bosniaco sarà in campo. E nel dubbio Spalletti gli metterà vicino pure Salah, che da venerdì si tufferà nella Coppa d’Africa. Giocherà il quartetto offensivo titolare, compreso Nainggolan. Che il belga sia imprescindibile per Spalletti è superfluo ricordarlo, che stia tornando ad esserlo per il Belgio lo ammette il c.t. Martinez: «Col Milan mi ha impressionato. Un calciatore va valutato per il rendimento in campo. Questo non significa che avrà di nuovo una stanza per fumare in ritiro… dentro una squadra ci sono delle regole da accettare».
TORNA TOTTI – Parole che aprono a un ritorno. Come quello di Francesco Totti tra i convocati: la condizione è al minimo, ma l’influenza è smaltita. In panchina con lui, probabilmente, anche De Rossi: gli esami hanno escluso lesioni al polpaccio sinistro, ma l’influenza è ancora viva, improbabile un impiego dall’inizio. Giocherà Gerson, l’uomo della discordia di Torino. Anche questo sarà Roma-Chievo.