Johan Henkes non ci voleva credere. Henkes altri non è che il procuratore di Rick Karsdorp, punta di diamante di una scuderia tuttaltro che affollata. Il buon Johan, mercoledì scorso, non stava seguendo la partita della Roma contro il Sassuolo. In cui, peraltro, sapeva che il suo assistito si sarebbe messo seduto in panchina. Tutto poteva pensare meno che poi si sarebbe scatenato il finimondo, conseguenza delle durissime parole di Mourinho nel dopo partita rivolte proprio, senza comunque fare mai il nome, proprio all’orange in giallorosso.
Pare che quando a Henkes è stato riferito l’accaduto, abbia avuto un mezzo mancamento. C’è da capirlo. Ha provato subito a mettersi in contatto con la dirigenza della Roma, c’è riuscito nella giornata di ieri ed è probabile che nelle prossime ore sbarchi a Fiumicino per poi dirigersi a Trigoria per confrontarsi con Tiago Pinto con cui i rapporti, almeno fino a mercoledì scorso, sono stati molto cordiali, fortificati nel marzo del duemilaventuno, dal rinnovo e prolungamento contrattuale fino al giugno del 2025 (a fronte di uno stipendio di oltre due milioni di euro netti a stagione).
Elemento, quello dei soldi, che dopo le parole di Mourinho (“Al giocatore ho detto di trovarsi una squadra a gennaio”), ha un certo peso visto che mister Henkes dovrebbe essere quello che dovrà trovare un nuovo club al suo assistito. Cosa, peraltro, a cui pare credere poco lo stesso Mourinho. Di certo il procuratore del giocatore non ha metabolizzato l’accaduto come un incidente di percorso come ha dichiarato ieri alla testata olandese Nos: “Sono sorpreso per le dichiazioni di Mourinho, voglio una spiegazione. Siamo anche stupiti dal fatto che tutti puntino su Rick senza che Mourino o la Roma ne citino il nome. Vogliamo una spiegazione dal club sulle parole del tecnico e sul modo in cui lo ha fatto”.
Se il buongiorno è questo, difficile che si possa tornare indietro. Anche se ieri la Roma, ufficiosamente, ha fatto sapere che in passato erano già successi casi di questo tipo, alcuni erano rientrati (Kumbulla) altri no (Villar e Diawara). La patata bollente la società la lascia interamente nelle mani del tecnico (ieri non c’è stata nessuna conferma per una possibile multa).
I Friedkin sono stati relazionati su tutto, sono rimasti sorpresi dell’accaduto ma hanno ribadito il loro totale appoggio al portoghese. Oggi, alla ripresa degli allenamenti, le parti si ritroveranno a Trigoria. Al momento non è previsto un faccia a faccia tra giocatore e Mou, ma se lo dovesse chiedere il giocatore ci sarà. Se l’esterno dovesse in qualche modo chiedere scusa per gli atteggiamenti sbagliati che il tecnico gli ha imputato, la situazione potrebbe rientrare (a noi sembra comunque difficile) in tempi relativamente brevi, altrimenti il rischio è una rottura insanabile.
PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO CLICCARE QUI
FONTE: Il Romanista – P. Torri