Questa Roma ha un’anima, una precisa identità, un carattere grazie al quale riesce a venir fuori dalle situazioni più difficili della partita. Nell’esordio per Mourinho la squadra giallorossa ha superato per 3-1 una Fiorentina organizzata, che si è arresa solo nel finale. Dopo che la Roma aveva chiuso il primo tempo in vantaggio con Mkhitaryan, la Fiorentina ha pareggiato con Milenkovic nel suo momento migliore, ma poi la doppietta dell’ex Veretout ha fatto cantare l’Olimpico come non accadeva da tanto tempo.
All’esordio Mourinho ha regalato una sorpresa ai tifosi: l’unica novità di formazione è stata la presenza dal primo minuto di Tammy Abraham. La squadra ha giocato su di lui, sfruttando le sue grandi qualità tanto che è nel primo tempo ha fatto due cose che hanno indirizzato la partita. Al 17′ ha provocato l’espulsione di Dragowski, in seguito al contatto con il portiere dopo il lancio di Ibanez. Poi ha propiziato il gol di Mkhitaryan.
All’inizio della ripresa la partita si è riequilibrata. Prima per l’espulsione di Zaniolo, poi con il gol di Milenkovic. La Roma, come a Trebisonda giovedì scorso, ha reagito con grande personalità. Abraham è stato ancora decisivo in occasione del secondo gol. È partito con una velocità impressionante in posizione regolare e ha messo Veretout davanti alla porta. Nel cuore della ripresa l’inglese ha lasciato il campo a Shomurodov che, appena entrato, ha regalato l’assist per il raddoppio giallorosso a Veretout. Quella vista ieri è una squadra che insegue ferocemente la vittoria.
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. D’Ubaldo