A forza di evidenziare i mali del calcio tricolore ci è sfuggito il bene, ovvero che gli stadi stanno tomando a riempirsi. Secondo il report dell’Osservatorio del Calcio Italiano, nel girone di andata della Serie A la media degli spettatori ha raggiunto quota 25.500, ovvero il 3,2% in più rispetto ai 24.706 con cui si era chiuso lo scorso campionato.
Può sembrare una crescita insignificante, ma non è affatto tale se rapportata alla stagione 2014/15 in cui la media del pubblico negli stadi toccava quota 22.083: l’incremento nell’arco di cinque stagioni è quindi pari al 15,5%. Il dato del campionato in corso è il migliore dell’ultimo quinquennio, come lo era quello della passata stagione rispetto ai precedenti cinque: insomma, il declino che pareva inesorabile si è trasformato in una crescita, lenta ma costante.
Il pubblico dell’Inter è l’emblema dell’inversione di tendenza. Nella stagione 2014/15 il club nerazzurro registrò il peggior dato di affluenza dell’ultimo ventennio con 37.270 persone di media al Meazza, ma da quella successiva è tomato a crescere fino ai 62.281 spettatori attuali. Rispetto all’anno scorso si tratta di un 8,3% in più, a riprova che la Champions a gonfiato ulteriormente l’entusiasmo del popolo nerazzurro, che così si conferma il più presente allo stadio per il quarto anno consecutivo. Gli interisti sono il traino della crescita assieme ai concittadini milanisti, secondi con 52.977 presenze di media, in linea con l’anno scorso (+0,5%). La crescita di Milano, a cui si somma la ritrovata linfa a Firenze (31.457 spettatori, +20.6%) e nella Capitale (38.556 e +2.9% per la Roma, 34.603 e +11.6% per la Lazio), annulla il segno negativo registrato a Napoli, dove le presenze al San Paolo sono crollate (32.356, -24.9%) nonostante Ancelotti. L’effetto-Ronaldo è invece evidente quando la Juve gioca in trasferta più che in casa (40.020, +1.8%): a Verona, Empoli, Firenze, Frosinone, Parma, Milano (rossonera), Torino (granata) e Udine si è infatti registrato il miglior dato stagionale in concomitanza con lo sbarco di Cristiano.
L’altro dato rilevante è la percentuale di utilizzo degli stadi, storicamente deficitaria in A. Rimane un problema perché solo la Juve riesce a superare la soglia del 90% di riempimento dell’impianto (96,6% all’Allianz Stadium) ma la tendenza generale sta cambiando: tre club infatti superano l’80%, un quarto si attesta al 79,5%. Quest’ultimo è la Spal, mentre le prime tre sono il Cagliari (86,6%), il Frosinone (81,9%) e l’Udinese (81,3%) ed è indicativo che siano tutti club con stadi nuovi (la Sardegna Arena in attesa del definitivo, lo Stirpe e la Dacia Arena) o rinnovati come il Paolo Mazza di Ferrara. Gli stadi all’altezza, insomma, sono pieni. Ciò che manca in Italia non è quindi il pubblico né la volontà di investire nei biglietti, e nemmeno lo spettacolo, ma la cornice. Servono stadi nuovi, belli e accoglienti. Ovunque. Allora costruiamoli: meglio tardi che mai.