Se Dzeko, come sembra, alla fine dovesse restare a Trigoria, come sarà possibile ricomporre la frattura con Paulo Fonseca? Non è facile, anche perché tra Edin e l’allenatore portoghese di chiarimenti ce ne sono già stati un paio nel corso dei mesi scorsi, con l’intermediazione della società a fare da paciere.
Mai, però, si era arrivati alla rottura netta, al «o io o lui», che poi è di fatto la situazione attuale. Fatto quel passo, diventa anche difficile poi tornare indietro, chiarirsi, scusarsi. O addirittura far finta che niente sia successo, mettendoci una pietra sopra per ripartire. Lo strappo è stato forte e lo dimostra anche il fatto che – a prescindere da tutto – anche contro il Verona,
Dzeko non sarà convocato. Come contro lo Spezia resterà in tribuna, a vedere i suoi compagni provare a vincere la sfida contro la squadra di Juric. Il pericolo è che sia una cosa che possa succedere spesso in futuro, magari alla tribuna si sostituirà la panchina. Ma per il bene della Roma sarebbe importante che non succedesse. E che Dzeko e Fonseca trovassero il modo di firmare un armistizio.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese