Quantità e qualità, nella vita, a volte non possono bastare. Paulo Dybala ha meritato tutto l’affetto dell’accoglienza dei tifosi al suo arrivo non solo dinanzi a un dato tecnico, che racconta di 7 gol e 2 assist in 796 minuti giocati, ma anche per la leadership che da subito ha esercitato sul gruppo. Come dire,i vincenti aiutano la squadra a essere vincente. E di sicuro vorrebbero continuare a esserlo, a costo di cambiare rotta. Il calcio di rigore decisivo segnato dalla Joya contro il Lecce, però, sta sembrando sempre di più il punto di svolta della stagione giallorossa. La lesione del secondo grado (diagnosi mai ufficializzata dalla società) al retto femorale della coscia sinistra ha tolto di scena l’attaccante argentino per la Roma fino a gennaio, mettendo anche a rischio la sua partecipazione al Mondiale.
Ma se il commissario tecnico Scaloni in attacco ha tante scelte, qualora malauguratamente Paulo non dovesse farcela, quello che gli attaccanti della Roma stanno dimostrando in assenza della stella del reparto è assai modesto. Basti pensare che in campionato, fra tutte le punte, ha trovato la porta solo Abraham con la miseria di due gol. Tutti gli altri – Belotti, Zaniolo, El Shaarawy e Shomurodov – sono fermi a quota zero, mentre in Europa League l’ex attaccante granata ha realizzato due reti in Europa League e Shomurodov una. È abbastanza per dire che finora il reparto offensivo è stato Dybala-dipendente? Forse sì, visto che adesso quello giallorosso è appena l’ottavo attacco del campionato.
Dybala, alle prese con l’infortunio che mette in forse il suo viaggio in Qatar. Se con la Roma l’appuntamento in partite ufficiali sarà solo per il 2023, tutto lo sforzo dell’attaccante argentino è focalizzato al Mondiale. La Joya sta facendo qualsiasi cosa per recuperare, con lunghe e impegnative sedute quotidiane volte ad accelerare il suo recupero. Ma oltre al futuro prossimo c’è anche quello a più lunga scadenza. Senza qualificazione in Champions della Roma si aprirebbero degli scenari difficili da immaginare in questo momento. Intendiamoci, l’attaccante argentino a Roma sta benissimo, ma nel suo contratto c’è una clausola di rescissione che, pagando una cifra oscillante tra i 15 e i 20 milioni, consentirebbe alla Joya di liberarsi per cercare gloria altrove.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini