Adesso ricomincia la vera emergenza in difesa. A distanza di sei mesi, cioè dall’ultima crisi nel reparto, la Roma torna ancora a fare i conti con le assenze dei centrali per infortuni. Fuori Smalling, fuori il lungodegente Kumbulla, adesso fuori anche Llorente uscito da Marassi con un problema muscolare.
Finiti ancora una volta i difensori centrali, con i soli Celik e Karsdorp, due esterni, come possibile alternative alla soluzione Cristante, uno che da mezzala, in questo avvio di stagione ,complicatissimo, ha tenuto in piedi la Roma tra prestazioni, gol e assist.
Eppure in estate il grido d’aiuto di Mourinho non è stato recepito da chi ha operato sul mercato. Perché dopo la partenza di Ibañez, il general manager Pinto ha deciso di non prendere un suo sostituto ma di “accontentarsi” dell’ingaggio a parametro zero di N’Dicka. Fin qui disastroso. Non solo perché fuori condizione e non ancora adattato al gioco della Roma.
E adesso nel reparto manca un giocatore veloce, bravo negli anticipi e nei recuperi. Mourinho lo ha detto più volte: “La gente si ricorda di Roger per gli errori, ma era un giocatore fortissimo e che dava velocità al reparto“. Ora è diventato un rimpianto per il tecnico, per i suoi ex compagni di squadra e per i tifosi.
La Roma ha subito undici gol: è la terza peggiore difesa del campionato ed Empoli a parte ha subito reti da ogni squadra che ha affrontato. Problemi tra i centrali, chiaro, ma problema anche nel sistema difensivo, e anche l’innesto di Paredes dopo l’addio di Matic non è stato fin qui il giusto switch.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi
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