Riapre all’Europa l’Olimpico ed è bello già questo, a prescindere dalla competizione. Certo che l’atmosfera intorno a questo Roma-Basaksehir, prima gara del gruppo J dell’Europa League (l’altra gara del girone sarà Borussia Moenchengladbach-Wolfsberger), sarà diversa rispetto alle ultime vissute in Champions (col Porto l’anno scorso, senza riandare alla ferita ancora aperta del Liverpool della stagione precedente).
Alle 21 all’Olimpico saranno in circa in ventimila ad aver resistito alla tentazione più comoda ed economica del divano di casa (considerando che oltre che su Sky Sport Uno la gara sarà visibile anche in chiaro su Tv8), ma faranno il tifo anche per gli altri per sostenere la Roma all’esordio europeo di un cammino che se venisse completato finirebbe il 27 maggio a Danzica, in Polonia, presso lo stadio Energa Gdansk, e i più ottimisti prendano nota per le prenotazioni.
Di fronte una squadra che in pochi conoscono perché finora non si è mai confrontata con club italiani e perché non è tradizionalmente tra le formazioni più temute di Turchia. Ma è una società che in pochi anni (è stata fondata nel 1990, ma è dal 2014 che è stata ristrutturata nella sua attuale veste dirigenziale e nella denominazione) ha raggiunto i vertici del calcio turco grazie soprattutto ai capitali del signor Goksel Gumusdag, nipote acquisito e membro del partito del presidente Erdogan, primo tifoso della squadra arancione (stasera in maglia grigia, mentre la Roma giocherà nella nuova divisa blu). (…)
FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco