L’assalto al pullman del Lione, in Francia, con Fabio Grosso ferito dai vetri mandati in frantumi dagli ultras dell’Olympique Marsiglia. E poi, qui in Italia, l’aggressione dei milanisti ai rivali del Paris Saint Germain, la sera prima della partita. E le scorribande in giro per Napoli dei sostenitori dell’Union Berlino. Sono i segnali di un “autunno caldo” del tifo? Di una nuova ondata di violenza attorno al calcio? Gli esperti del fenomeno, non solo italiani, frenano. (…)
In ogni caso, ci sono elementi da tenere in considerazione. Partiamo da un dato. I tifosi in trasferta, oggi, viaggiano di più e con più facilità rispetto al passato. (…) Anche le trasferte europee stanno diventando “di massa”, con migliaia di tifosi al seguito. E questo aumenta i fattori di rischio. Non solo. Le rivalità calcistiche del passato sono state amplificate da una fitta rete di amicizie che oggi legano un po’ tutte le grandi tifoserie a quelle straniere. Una “Internazionale del tifo”, l’hanno definita molti osservatori. (…)
Di sicuro c’è un vento che soffia forte da Est, con tifoserie organizzate che spiccano per gli atteggiamenti marziali, l’approccio violento, l’ostentazione di muscoli, allenamenti in palestra e scazzottate nei boschi. Per molti, questi ultras dell’Est sono diventati un modello in Europa, un po’ come lo erano i gruppi italiani degli Anni Ottanta e Novanta, con altre caratteristiche. (…) Basterebbe ricordare il furto dello striscione dei Fedayn della Roma, il blitz degli ultras serbi della Stella Rossa Belgrado, o le recenti scorribande in Europa dei croati della Dinamo Zagabria. (…)
E altrove? In Olanda, fanno paura i tifosi dell’Ajax e del Feyenoord, protagonisti di incidenti nelle recenti sfide contro le squadre romane, nelle coppe europee. In Turchia, gli ultras del Galatasaray, pericolosi anche nel basket. In Polonia, le tifoserie più “dure” sono Wisla Cracovia, Poznan, Legia Varsavia. Negli Anni Ottanta lo spauracchio erano gli hooligan inglesi. Oggi il pericolo arriva dall’Est.
FONTE: La Gazzetta dello Sport