Dell’ex d.s. Walter Sabatini si dice che avesse una predilezione per gli attaccanti talentuosi, ma alla Roma sarà ricordato soprattutto per i difensori che ha portato: Castan, Marquinhos, Benatia, Manolas e Ruediger. Tra questi nomi, tuttavia, non sfigura quello di Federico Fazio: arrivato nella Capitale anche grazie ai buoni uffici di Franco Baldini, l’argentino doveva essere il quarto o il quinto centrale in attesa del rientro di Ruediger, e invece si ritrova protagonista. Quella di Napoli è stata la sua settima partita consecutiva al centro di un reparto che, anche grazie a lui, sta lentamente trovando fisionomia e stabilità. Da quando si è preso il posto da titolare, il 15 settembre in Europa League contro il Viktoria Plzen, Fazio non lo ha più mollato: finora sono 679 i minuti collezionati in stagione (comprese le coppe), e il dato assume maggiore significato se paragonato allo scorso anno quando, tra Siviglia e Tottenham, ha messo insieme 553 minuti spalmati in 7 presenze.
L’argentino, campione mondiale nel 2007 con l’Under 20 in cui giocavano Aguero, Di Maria, Banega e Romero, ci ha messo poco a convincere Luciano Spalletti, colpito oltre che dalle sue qualità anche dalla sua dedizione e dal suo spirito di sacrificio: Fazio non si è mai tirato indietro quando il tecnico gli ha chiesto delle sedute di allenamento extra con Daniele Baldini per migliorare alcuni aspetti del suo gioco e per accelerare il suo adattamento al calcio italiano. «Ho giocato molto tempo – le sue parole al sito della società – nella Liga e in Premier: in Spagna c’è più possesso palla, il calcio inglese è fatto di strappi, molto verticale, il campionato italiano è un po’ una via di mezzo». Domani sera giocherà ancora una volta in coppia con Manolas («Con lui mi sento a mio agio, è un grandissimo calciatore ma abbiamo una rosa con 20 elementi di livello») contro l’Austria Vienna in Europa League. «Dobbiamo cercare di conquistare i tre punti per consolidare il primo posto, così eviteremo di giocarcelo nelle ultime partite. Sarà importante per la classifica ma anche per il morale della squadra: vincere deve diventare la normalità».
L’Europa League, che ha già conquistato due volte con il Siviglia, è un obiettivo della stagione, ma Fazio non molla niente. «Siamo impegnati su tre fronti e vogliamo lottare fino a maggio in ogni competizione: il campionato è l’obiettivo principale ma sarebbe bello vincere un titolo e vogliamo giocarci fino in fondo le nostre possibilità in Coppa Italia e in Europa League. La vittoria di Napoli è stata importante perché ottenuta contro una rivale diretta, a noi ha dato slancio ed è stata un duro colpo per il loro morale. Sono stati tre punti pesanti». Notizie dal campo: Strootman lavora ancora a parte, rientrerà contro il Palermo.