«Fazio è il calciatore perfetto. Perché non fate mai un articolo su di lui?». L’appello di Spalletti viene accolto. In effetti Federico Fazio, arrivato con la prospettiva di fare il quinto centrale difensivo della rosa, occupa il quinto posto in un’altra classifica, che è molto prestigiosa: quella dei calciatori più utilizzati da Spalletti. Davanti, in campionato, vede ormai soltanto Szczesny, Dzeko, Salah e, di pochissimo, il collega di reparto Manolas: 1.090 minuti contro 1.107. Considerazione a latere: quattro su cinque vengono dalla Premier League, dove i calciatori sono educati a giocare frequentemente senza accusare lo stress agonistico.
FIDUCIA – Lo vogliamo chiamare insostituibile? La storia della stagione per ora ci racconta questo. E se consideriamo la percentuale di minuti giocati dal giorno del suo esordio da titolare, a metà settembre a Plzen in Europa League, Fazio è addirittura il più sfruttato dell’organico tra campionato e coppe, persino davanti a Szczesny che è il titolare in Serie A ma nelle competizioni collaterali lascia gloria ad Alisson. Anche nel derby Fazio, nonno di Erice e madre di Salerno, troverà un posto nella formazione titolare, sia nel contesto di una difesa a quattro sia in un comparto a tre che forse gli è persino più congeniale. Comunque si cominci, Spalletti a lui non rinuncia mai. Non più. Alla faccia di chi sospettava che fosse bravo solo di testa, o comunque nel gioco aereo, e soffrisse la velocità degli attaccanti avversari.
ATTIVITA’ – E pensare che Fazio veniva da un anno di scarsa fortuna. La Roma, ispirata da Franco Baldini, lo ha acquistato dal Tottenham ad agosto in prestito con obbligo di riscatto, con la speranza di rilanciarlo dopo un periodo nero: 7 presenze tra Tottenham e Siviglia nel 2015/16. Il risultato finora è stato soddisfacente: in tre mesi, Fazio è già arrivato a quota 18 presenze, di cui 15 dal primo minuto. E chissà come sarebbe finito il preliminare di Champions contro il Porto se Spalletti lo avesse utilizzato nella partita di ritorno, invece di arretrare De Rossi in difesa.
APPROCCIO – Sarà la sua prima volta in un derby romano, evidentemente, ma non la prima in un derby cittadino. Con il Siviglia, di cui è stato capitano, ne ha giocati nove contro il Betis segnando addirittura 3 gol, che per un difensore non sono affatto pochi. Nella sua esperienza al Tottenham invece ha vissuto da protagonista un derby di Londra Nord contro l’Arsenal, in Coppa di Lega, perdendolo 2-1. In altri due casi, in campionato, è finito in panchina.
ESEMPIO – Della Lazio e dell’atmosfera ha chiesto informazioni a un amico fraterno che ha nello spogliatoio, Diego Perotti, con il quale aveva condiviso gioie e dolori al Siviglia. «Dai primi giorni Diego mi ha parlato in termini entusiastici della Roma, della città, dell’affetto dei tifosi» racconta Fazio. Perotti al debutto ha segnato e vinto, raccontandogli cosa si provasse. Il resto l’ha capito passeggiando per le strade della città. Anche dall’alto dei suoi 195 centimetri ha sentito gli incitamenti urlati della gente: a Roma conta prima il derby e poi l’altro derby.