Guerriglia e agguati a viso coperto. E aumentano feriti, denunce, arresti e Daspo. L’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive del Viminale ha pubblicato un rapporto preoccupante sulla passata stagione calcistica. L’incremento delle violenze non è solo rispetto alla stagione precedente, ma anche sull’ultima prima delle limitazioni per il Covid (2018-2019). Numerosi gli atti di discriminazione razziale, territoriale e antisemita: sono stati 126, spesso con l’esibizione di striscioni o l’intonazione di cori oltraggiosi. Eclatante il caso del tifoso fotografato in occasione del derby Lazio-Roma del 19 marzo 2023 con una maglietta con la scritta ‘Hitlerson 88’.
L’Osservatorio ha preso in considerazione 2.662 partite (381 di Serie A). Tutti in su i dati: 233.999 le forze dell’ordine impiegate (175.296 nella stagione 2021-22). I feriti tra i civili sono stati 113 (66 nella precedente stagione); quelli tra le forze dell’ordine 147 (72 nel 2021-22); i denunciati sono stati 2.011 (contro 1.480) e gli arrestati 125 (contro 59); 3.748 persone sono state poi sottoposte a Daspo, più del doppio rispetto alle 1.741 del 2021-2022. Complessivamente i feriti sono stati 260 (anche 12 tra gli steward) contro i 146 della precedente stagione ed i 209 della stagione pre-Covid 2018-19. Il numero più altro di tifosi feriti si è registrato tra i sostenitori del Napoli (23), seguiti da quelli del Genoa (22), della Nocerina (13) e della Sampdoria (11). Per quanto riguarda i feriti tra le forze dell’ordine, in testa ci sono le partite del Genoa (18), che precede la Nocerina (12) e Sampdoria e Brescia (entrambe con 8).
C’è quindi, si legge nel rapporto, “un progressivo innalzamento dei livelli di criticità rispetto agli ultimi campionati, compresi quelli antecedenti all’emergenza pandemica”. Le difficoltà, per gli operatori di polizia, aumentano anche per la sempre più marcata tendenza, specie per i tifosi organizzati a prediligere per le trasferte l’utilizzo di mezzi privati o a noleggio (auto e minivan) piuttosto che i tradizionali pullman, cosa che rende più ardui i controlli sia lungo gli itinerari che nelle fasi di afflusso nei centri urbani. Emerge poi sempre di più la ricerca dello scontro nei luoghi dove i tifosi si incrociano lungo gli itinerari delle trasferte. La recrudescenza delle violenze non ha interessato soltanto i campionati professionistici ma anche i tornei dilettantistici.
Gli scontri tra le frange ultras più accanite avvengono ormai, rispetto al passato, in netta prevalenza al di fuori degli impianti sportivi e, in particolare, in luoghi adiacenti ricompresi nel contesto urbano (69%); all’interno degli stadi si è registrato il 32% degli episodi. La rivalità tra le opposte tifoserie si conferma il principale motivo di criticità (54% del totale). Si sono registrati 155 episodi di scontro tra le tifoserie rivali rispetto ai 113 della scorsa stagione, mentre il numero delle aggressioni contro le forze dell’ordine è aumentato da 9 a 22.
Secondo il censimento dell’Osservatorio i gruppi ultras sono 431. Il fenomeno della politicizzazione continua ad interessare una componente minoritaria, sebbene si stia consolidando la tendenza a costituire gruppi ideologicamente orientati anche in altri sport, come il basket e l’hockey, e nelle categorie dilettantistiche del calcio.
FONTE: La Repubblica