La Roma blinda Fonseca. A poche ore dalla seconda partita di campionato il Ceo Fienga ha voluto confermare pubblicamente la fiducia all’allenatore portoghese: “Paulo non è e non è mai stato un tema aperto per la società, è il nostro allenatore. E’ partito – ha detto l’amministratore delegato sfruttando l’occasione della conferenza di presentazione di Pedro – un progetto con lui lo scorso anno, non capiamo perché ci sia questa questione. Non è un argomento aperto”.
Altro tema affrontato dal dirigente è quello della direzione sportiva, che probabilmente vedrà l’innesto di una figura (non sarà l’unico volto nuovo) dal respiro internazionale durante la sosta di ottobre: “Quella del ds – prosegue Fienga – è una posizione vacante e quanto prima dovrà essere ricoperta da chi consideriamo più competente e allineato con la filosofia del club e con quella del nuovo azionista. Una filosofia basata sulla crescita di nuovi talenti affiancati nella crescita da giocatori così esperti come Pedro. Paratici? E’ fortemente irrispettoso per lui e per la sua società fare commenti. Speriamo di batterlo all’Olimpico”.
Fienga poi alza la voce dopo le parole di Sandulli (non verrà chiesta la ricusazione) e Gravina sul caso del 3-0 a tavolino col Verona: “E’ stato un errore in buona fede, abbiamo quantomeno il diritto di difenderci. Sentire organi federali esprimersi prima, ironizzando anche sulla questione, ci lascia perplessi. Sembra che il nostro diritto alla difesa sia inutile o compromesso. Dire che non c’è alcuna chance, è come assimilare l’errore al dolo e non è detto sia così”.
Accanto a Fienga c’era ovviamente Pedro, primo acquisto della nuova era Friedkin: “Voglio aiutare a creare una mentalità vincente, necessaria per tornare in Champions e raggiungere gli obiettivi. La squadra deve essere convinta di poter vincere le partite e di essere difficile da battere. Dzeko – ha detto lo spagnolo – lo vedo felice, sono contento che resti. L’obiettivo è vincere, quando pareggio o esco sconfitto sono arrabbiato. Dobbiamo ambire sempre al massimo, cioè vincere campionato, Europa League e tutte le altre competizioni. Non è semplice, ma l’asticella deve essere a questo livello. Se si inizia la stagione dicendo che l’obiettivo è il quarto posto, poi si finisce per arrivare settimi o ottavi”.
Sul fronte mercato per Marcao non sono stati ancora registrati contatti con i suoi agenti e probabilmente per aggiornamenti bisognerà aspettare lunedì, visto che domani il brasiliano sarà impegnato nel derby tra Galatasaray e Fenerbahce. Per Borja Mayoral c’è l’ok del ragazzo, ma per ora il Real Madrid non cede sulla formula – si vuole privare dello spagnolo soltanto a titolo definitivo e mantenendo un’importante percentuale sulla rivendita – e lo ha convocato per l’esordio in Liga.
FONTE: Il Tempo – F. Biafora