Certe dichiarazioni vanno lette fra le righe. E quelle di Alessandro Florenzi non sono affatto banali. Intervenuto come rappresentante della squadra al convegno sullo stadio della Roma, Florenzi si è lasciato scappare un auspicio che assomiglia a un’ammissione: «Francesco difficilmente potrà giocare nel nostro stadio ma Daniele, se tutto andrà come deve andare, riuscirà a entrarci come capitano». E’ il segnale: Totti, se e quando la Roma giocherà a Tor di Valle, avrà smesso di calciare palloni. Ma De Rossi, salvo complicazioni, sarà ancora alla Roma. Significa che il contratto in scadenza verrà rinnovato. E chissà per quanti anni ancora.
LA SITUAZIONE – Partiamo da un presupposto: De Rossi non ha ancora discusso il prolungamento con i dirigenti. Il procuratore Berti è stato visto diverse volte a Trigoria concordando con la società un rinvio sul tema. Da parte di entrambi c’è la volontà di parlarsi in un clima costruttivo, sperando di arrivare a dama. Ma si è convenuto di rimandare la parte concreta del discorso, sugli emolumenti e sulla durata del nuovo accordo, a tempi più sereni. De Rossi ha ancora un languorino americano, inteso come esperienza esotica, ma anche per questioni personali ha deciso di dare la priorità alla Roma, dove in caso di firma potrebbe chiudere la carriera.
SOLDI – La questione economica è al momento secondaria perché, una volta chiarite le intenzioni reciproche, non sarà complicato accordarsi. De Rossi oggi guadagna 6,5 milioni netti a stagione e potrebbe vedersi spalmato l’ingaggio, anche per questo bilancio, su due o tre anni, firmando dunque fino al 2020. Se dovesse essere così, giocherebbe nella Roma almeno fino ai 37 anni di età e avrebbe davvero la possibilità di portare la fascia da capitano, stavolta come titolare, nel nuovo stadio.
MOVIMENTI – Ma nessuno giudica urgente la negoziazione, che verrà esaminata dopo Natale. Adesso la Roma deve impegnarsi soprattutto sulle operazioni di mercato, in entrata e in uscita. Va registrato ad esempio un forte interessamento dell’Arsenal per Leandro Paredes, che ieri è diventato papà per la seconda volta (auguri). A Trigoria non intendono cederlo, dopo averlo valorizzato. Non a gennaio almeno. L’idea di Ricky Massara, al primo test reale da direttore sportivo, è rinforzare la squadra e accontentare Spalletti senza ridimensionare in alcun reparto il potenziale tecnico della rosa: anche Rüdiger dunque, a meno di offerte simili a quelle ricevute in estate prima dell’incidente al ginocchio, potrebbe essere confermato.
INNESTI – Nel frattempo serve un giocatore di fascia che sappia sopperire alle assenze contemporanee di Salah (Coppa d’Africa) e Florenzi (ko almeno fino a fine febbraio). Massara ha sondato il Sassuolo per Gregoire Defrel, francese multiruolo di sicuro rendimento, e la Sampdoria per Luis Muriel, entrato stabilmente tra i protagonisti del campionato. Ma su entrambi i fronti si è sentito chiedere 20 milioni. Che per la Roma, allo stato attuale, sono tanti, forse troppi. Continua ad essere seguito anche l’olandese Memphis Depay, uno spettro per il Manchester United ma ottimo doppiettista con l’Olanda due giorni fa in Lussemburgo: la strada percorribile è il prestito con diritto di riscatto, se Mourinho permette. Occhio poi ai centrocampisti: Gerson andrà probabilmente in Brasile per il Sudamericano Under 20 quindi non partirà; si cerca un sesto uomo per integrare il gruppo. In corsa, tra gli altri, il genoano Rincon e il sampdoriano Linetty.