Se non fosse incrociato il Crotone la sua vita, e la sua carriera, sarebbero state diverse. Aveva 20 anni, Alessandro Florenzi, quando dopo l’esordio in Serie A con Montella in panchina e al posto di Totti , la Roma gli propose di andare in Calabria a giocare. Convinta che tanto l’ex capitano della Primavera, dopo l’esperienza in B, sarebbe tornato a Trigoria solo di passaggio, per essere ceduto al miglior offerente, nella migliore delle ipotesi, o lasciato lì, alla fine dell’Italia, nella peggiore. Florenzi è andato, ha salutato amici, famiglia e fidanzata (oggi moglie e mamma di sua figlia), si è messo in gioco, è stato uno dei migliori del campionato e non solo è tornato da protagonista, ma ha costretto la Roma a spendere un milione per riprenderselo. «Quell’anno ha ripetuto di continuo è stato fondamentale per me».
BEI RICORDI – Oggi sfiderà la sua ex squadra per la prima volta, lui che quando il Crotone è stato promosso si era complimentato anche via social. In quella stagione realizzò 11 reti, alcune memorabili, come la rovesciata con l’Albinoleffe, e chissà se mai si sarebbe aspettato di ritrovarsi contro i suoi ex compagni in A e magari, se Totti e De Rossi non giocheranno, affrontandoli anche da capitano. In un’intervista di inizio 2012, si capiva come non osasse sperare tanto: «La mia speranza è tornare a giocare a Roma e indossare la maglia giallorossa ad alti livelli».
LA SVOLTA – Ci è riuscito dalla stagione successiva, lo ha voluto Zeman, è diventato importante per Garcia prima e Spalletti poi, ha giocato mezzala, punta esterna e terzino, proprio il ruolo che aveva scelto per lui Menichini a Crotone. Al match program della Roma, l’ex allenatore di Florenzi ricorda così quella scelta: «Capitò in una partita con il Lecce (in Coppa Italia, ndr). Non avevamo i titolari in quel ruolo, così pensai a Florenzi che aveva caratteristiche di corsa e fisicità. Gli chiesi la disponibilità e lui me la diede senza aggiungere altro. Scese in campo e fu il migliore della gara sfoderando una grande prestazione. La domenica dopo, poi, lo rimisi a centrocampo e giocò benissimo pure lì, segnando pure. È un ragazzo che sa fare tutto e sa farlo bene. Come ripeto spesso, compri uno e prendi tre».
IL PRESENTE – Spalletti è dello stesso avviso, fosse per lui riporterebbe però Florenzi, che a Crotone è tornato qualche volta in incognito per salutare gli amici, in attacco, ma l’emergenza della Roma in difesa lo costringe a rimandare il cambio tattico. La disponibilità è la stessa di 5 anni fa, il rendimento anche, nonostante in Serie A le lacune difensive si evidenzino di più.«Ecco perché il pensiero dell’allenatore della Roma lui deve attaccare e costringere l’avversario a preoccuparsi di lui, non il contrario». Più o meno come a Crotone, quando le responsabilità erano minori ed era solo un ragazzo che sognava di giocare in A. Quattro campionati dopo, di quel ragazzo è rimasto poco, il giocatore, invece, è sempre lo stesso. Anche oggi quando si ritroverà davanti una fetta, importante, della sua vita.