Dopo venti secondi, tanto per planare sul match, ha attirato in fuorigioco Dzeko, in un velocissimo derby tra capitani della Roma. Personalità. Un passetto in avanti da terzino navigato, con i tempi giusti, ha permesso ad Alessandro Florenzi di rompere il ghiaccio nella bacinella di Zenica, dove lo sportivissimo pubblico ha applaudito la superiorità dell’Italia.
Gestione Poco dopo un lancio in verticale per Bernardeschi ha prodotto la prima occasione da gol per la Nazionale e, successivamente, ha murato lo stesso Dzeko che provava a sfondare dalla sua parte. Non male per un calciatore che non giocava titolare dal 20 ottobre, cioè l’insipida domenica di un ingiustifi cato allarme meteo a Genova, e che da allora aveva accumulato appena 18 minuti di campo. Con la maglia azzurra, che non vestiva da inizio settembre in Finlandia, Florenzi ha riscoperto rapidamente il piacere di sentirsi importante. Mancini era stato di parola: a prescindere dalle diffi coltà dell’ultimo mese, non lo avrebbe lasciato fuori dal gruppo che sta preparando l’Europeo.
Allegria Gli si è allargato un sorriso al gol di Acerbi perché anche in quel caso, con il piede destro, aveva contribuito allo spunto di Bernardeschi. Maglia numero 7 sulle spalle, ma terzino bloccato per lasciare campo all’ex compagno Emerson Palmieri, ha mandato un visibile messaggio di affidabilità a Fonseca. Anche nel secondo tempo, con l’Italia saldamente in controllo, non ha mai sbandato più del lecito: si è distinto addirittura per una precisa diagonale chiusa con una respinta di testa, lui che non è un colosso. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida