Da Bello de Nonna a Guapo de Abuela. Tutto in un paio di giorni: Alessandro Florenzi va al Valencia. Alla fine la formula che ha messo d’accordo le tre parti in causa, Roma compresa, è il prestito secco e gratuito fino a giugno. Teoricamente quindi Florenzi alla fine della stagione tornerà a disposizione della società in cui è cresciuto. Ma è altrettanto chiaro che, nel momento in cui un capitano lascia, non lo fa per tornare a breve. Questo sembra un addio più che un arrivederci. Non a caso Roma e Valencia si sono impegnate a ridiscutere il suo futuro più avanti, quando saranno più chiari i rispettivi obiettivi.
CONCORDIA – Il regista dell’operazione è stato il procuratore di Florenzi, Alessandro Lucci. Che tra martedì e ieri mattina ha fatto la spola tra Trigoria e la Spagna, cercando un punto d’incontro che potesse soddisfare le richieste del suo assistito, inizialmente poco orientato ad accettare un trasferimento in prestito. Anche la Roma avrebbe preferito monetizzare la cessione. Ma il Valencia, nonostante le pressioni dell’allenatore Celades che per Florenzi stravede, non aveva intenzione di impegnarsi con l’obbligo di riscatto, tanto più ai 15 milioni richiesti.
Neppure l’opzione che avrebbe fatto scattare l’acquisto in automatico in caso di qualificazione alla Champions League era sufficiente a convincere gli spagnoli a investire. E così, per accontentare Florenzi che voleva andare via per non perdere la Nazionale nell’anno dell’Europeo, la Roma ha accettato la formula del prestito, nella speranza che il patrimonio si rivaluti. Se Florenzi riuscisse a imporsi nella Liga e magari in Europa, meritando spazio nell’Italia di Mancini, in estate potrebbe acquisire appeal sul mercato. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida