Una voce fuori dal coro. Una serata dedicata, specie da Fonseca, alla «stanchezza» e alla «sosta benedetta», diventa invece per Chris Smalling l’occasione per esprimere la voglia di non fermarsi. Quindi, ma quale sosta? Guai a pronunciare l’orribile parola al difensore inglese, maglia numero 6 sulle spalle. Stanchi sì, ma fermarsi ora, giammai. Prevale la mentalità anglosassone: giocare sempre e comunque. «Quando si perde si vuole scendere in campo subito, per provare a riscattare la sconfitta. Non poter giocare aumenterà la frustrazione», le parole del centrale difensivo a Roma Tv. Chris quasi sorvola sui numerosi infortuni e l’impossibilità di cambiare formazione, fino ad arrivare a Parma senza benzina, la sua è una questione psicologica, di testa.
«E’ stato un mese lungo e difficile, ma prima di queste due partite anche positivo. Abbiamo perso nel nostro momento migliore, c’è un po’ di frustrazione anche per aver perso posizioni in classifica». Smalling resta l’eroe di una partita che la Roma ha giocato a basso ritmo. Lui, pure qui a Parma, si è distinto come il solito leader, quello che Petrachi (e Fonseca) vuole incatenare a Trigoria. Smalling continua a essere uno dei migliori, ma stavolta il suo strapotere non è stato sufficiente.
La Roma è per Smalling una magnifica avventura, utile per rigenerarsi; Smalling per la Roma è una luce che rischia di allontanarsi piano piano, perché Chris è solo in prestito e strapparlo al Manchester non è scontato. E’ chiaro che prima si fa la trattativa con gli inglesi e più il costo resta accettabile, in caso contrario la Roma rischierà di pagarlo – se lo vorrà – la prossima estate a una cifra esorbitante. Lui per ora non si sbilancia, ma come è noto il gradimento c’è. «In questo momento la mia preoccupazione è fare bene con la Roma, l’obiettivo non è solo la qualificazione in Champions come ha detto Fonseca ma pure cercare di vincere un trofeo. A fine stagione vedremo». Di certo Chris e il Manchester United non hanno fretta, la Roma evidentemente sì.
PAULO STANCO, DZEKO E’ SOLO – Di tutt’altro avviso è Fonseca che esprime il suo buonumore, almeno per la sosta. «Penso sia chiaro che la squadra fosse stanca in questo momento. Abbiamo disputato tante partite e non è una questione di atteggiamento. Non siamo più veloci ed è un fatto che non abbiamo fatto una prestazione per vincere. La sosta arriva al momento giusto: abbiamo giocato sempre con gli stessi calciatori e non avevamo la possibilità di cambiare. Quindi, abbiamo pagato tutto questo». Dzeko troppo lontano dalla porta? «E’ vero ma fa un grande lavoro per la squadra, stavolta era troppo solo là davanti. Non sono preoccupato, anche se pure lui è un po’ stanco». L’ultimo gol segnato da Edin, contro il Milan. Alla Roma servono i suoi gol, alternativa a lui non c’è.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni