Paulo Fonseca porta lontano la Roma in Europa, riaprendo così anche tutti i giochi riguardo al suo futuro. A blindare il match contro l’Ajax è proprio l’ex “nemico”, quell’Edin Dzeko prima degradato e poi accantonato per qualche partita, che da ex City, ritrova il derby di Manchester contro lo United.
“Bisogna stare lì dove arriva la palla, a 35 anni una corsa in meno la faccio, ma la palla è arrivata lì dov’ero io, sono stato fortunato, dice il bosniaco. Abbiamo fatto una partita di sacrificio. Una volta subìto un gol, mollavamo; stavolta invece abbiamo mostrato carattere e ci siamo meritati la semifinale. Possiamo giocarcela alla pari con lo United. Non abbiamo avuto un cammino facile, abbiamo battuto tutte squadre forti ed esperte. Il futuro? Ora è difficile pensare se resterò. Fermare il motore e farlo ripartire è stata dura”.
Lo sottoscrive anche Fonseca: «Il periodo di incomprensione ha restituito Dzeko più motivato. Sta facendo bene e lavora per la squadra. In questo momento sta bene. Comunque, stavolta abbiamo fatto una grande partita difensivamente. Certamente alcune cose sono state difficili da accettare, ma sono sempre stato forte di testa. Il passaggio del turno non cambia niente del mio rapporto con la Roma. Non so se l’anno prossimo sarò l’allenatore dei giallorossi, ma so che la prossima gara sarò l’allenatore della Roma. Non sono preoccupato per il mio futuro. Sento la vicinanza della proprietà come l’ho sempre sentita. Il presidente Friedkin sta sempre vicino alla squadra. Lo fa da quando è arrivato qui».
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini