Paulo Fonseca alla fine di Roma-Inter sembra avere l’aria moderatamente soddisfatta di chi ha scampato un pericolo. Questo perchè i giallorossi erano in vantaggio e con la possibilità di correre in campo aperto, finché qualcosa nella testa si è spento. E non si può dare la colpa alla condizione fisica, visto che il finale dei padroni di casa è stata una sinfonia in crescendo. Insomma, se è vero che nella ripresa la Roma subisce la maggior parte dei gol (16 sui 23 complessivi), stavolta la questione sembra essere mentale
Contro le grandi i giallorossi stentano a vincere. Nelle due stagioni di Fonseca, infatti, il bilancio è di 3 successi in 18 partite (Coppa Italia compresa), a fronte di 8 sconfitte e 7 pareggi. L’allenatore portoghese, comunque, proprio contro l’Inter ha individuato il problema.
«Il pari è giusto, ma occorre capire che quando facciamo gol non possiamo pensare a difendere, ma dobbiamo essere sempre gli stessi – ha argomentato –. È una cosa difficile da spiegare, ma quei 15-20 minuti d’inizio ripresa ci sono stati fatali. Mi è sembrato che la squadra, fatto un gol, abbia pensato a difendere il risultato. Ci siamo abbassati troppo e abbiamo perso aggressività. Questo non lo voglio. Il modo migliore per difendersi è avere la palla e il coraggio avuto nel primo tempo. Se vogliamo vincere contro questo tipo di squadre, serve fare così».
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini