Da inizio stagione la Roma surfa sull’onda di un’ossessione chiamata Champions League, mettendo in vetrina un quintetto di ragioni che rendono vitale l’approdo alla più importante manifestazione calcistica per club. Il futuro di Fonseca è strettamente legato alla qualificazione in Champions. Una clausola del suo contratto, infatti, gli garantisce il rinnovo automatico se si verificherà questa situazione.
Per i calciatori invece c’è anche un risvolto economico. Alcuni giallorossi hanno un premio collettivo per il traguardo raggiunto, diversi lo hanno inserito nel contratto come bonus. Motivo in più per cercare di dare il massimo. Entro un quinquennio, infatti, la nuova proprietà vorrebbe creare un club stabilmente vincente, ma per farlo i circa 45-50 milioni che giungono dalla Champions sono fondamentali.
Nel semestre in cui vanno in scadenza sia il «main» che il «back sponsor», inoltre, poter giocare la Champions garantirebbe al marchio una visibilità enormemente superiore. Non è un caso che la dirigenza stia trattando i rinnovi con Qatar Airways e Hyundai sulla base di cifre analoghe a quelle passate, ma con una serie di bonus e malus legati proprio alla partecipazione (o meno) alla Champions. Morale: se per la terza stagione di fila la Roma fallisse l’obiettivo Champions, soprattutto in tempi di Covid il contraccolpo sarebbe pesante.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini