Fonseca sta programmando il futuro della Roma. Il tecnico portoghese sta trascorrendo alcuni giorni in Ucraina insieme alla moglie Katerina, che dopo il lockdown è finalmente ritornata in patria, e al figlio. Subito dopo viaggerà direttamente per il Portogallo, dove andrà a trovare l’altra parte della sua famiglia. Tutto in poco tempo, perché in meno di due settimane la stagione prossima sarà di nuovo alle porte. Qualche giorno prima del raduno per i tamponi, previsto per il 27 agosto, Fonseca rientrerà nella Capitale.
A quel punto saranno già insediati formalmente i nuovi proprietari, con i quali l’allenatore della Roma non ha ancora parlato né è in calendario un incontro, almeno per ora. Sta gestendo tutto Guido Fienga, con il quale Paulo ha parlato prima di andare in vacanza e ha avuto le rassicurazioni del caso sul suo futuro. Finché ci sarà lui come Ceo del club la scelta dovrebbe ricadere ancora sul portoghese per dare continuità a un progetto iniziato “solo” un anno fa. Dovrebbe, perché solo l’espressa volontà del nuovo proprietario di portare un nome nuovo sulla panchina della Roma può rimettere in discussione la posizione di Fonseca.
Di voci ne girano tante, ma Paulo non si scompone, anzi, è costantemente aggiornato sulle operazioni in corso per il mercato. Sa (e gli è anche stato fatto notare) che la stagione non è stata esaltante, ma è convinto che sia stata, soprattutto al netto delle tante attenuanti che può contare, una stagione dalla quale ripartire. «Positiva», come ha detto dopo ”eliminazione subìta ad opera del Siviglia forse oggi sembrerebbe troppo anche a lui, che però non dimentica gli infortuni della prima parte di stagione, la vendita poi rimandata della società a causa del Covid-19, ennesimo incomodo di una stagione anomala con il lockdown e la ripresa (dove però la Roma è stata tra le migliori) e le incomprensioni del “suo” ds Gianluca Petrachi tra Trigoria e Boston. Ora c’è da voltare pagina con l’imperativo di risanare i tanti debiti ma anche di dare un seguito alla parte positiva del lavoro. E se non sarà un’altra stagione di transizione la prossima lo sarà proprio perché si sarà data continuità al lavoro.
Salvo ribaltoni, dunque, Fonseca è saldo al comando. Con un capitano affidabile su cui contare. Uno che non le ha mandate a dire, neanche al tecnico per inciso, e che ha tenuto in piedi la Roma con i suoi 16 gol senza rigori. Parliamo di Edin Dzeko, che con il suo ingaggio da top player rappresenta logicamente un peso per un bilancio deficitario con il quale anche Friedkin dovrà fare i conti e che, benché giustificato per il valore, la Roma vorrebbe almeno rimodulare su un terzo anno di contratto.
Ci si lavora di fino, sapendo che Dzeko, che nella Capitale tra qualche settimana avrà fatto nascere i suoi tre figli (è in attesa della seconda femmina), vuole rimanere a Roma, almeno a parità di offerta e di prospettiva (difficile che arrivino pretendenti a quelle cifre di salario e con quanti soldi da offrire per il cartellino?). Piace a tutti Dzeko, Inter e Juve (con Paratici grande estimatore), in testa, ma la nuova Roma, che la prossima settimana avrà anche più certezze (economiche) dopo l’arrivo di Friedkin, non si priverà a cuor leggero del giocatore straniero più prolifico della sua storia e oggi simbolo residuo di una tifoseria stanca e disorientata. (…)
FONTE: Il Romanista – G. Fasan