Centoventi giorni fa, era il 23 febbraio, verso le 22 si spensero le luci dell’Olimpico e Paulo Fonseca uscì dall’impianto salutando gli inservienti come da prassi: «Ci vediamo tra un paio di settimane». La Roma aveva battuto il Lecce di goleada (il calcio d’inizio fu alle ore 18), ma il calendario non era ancora fissato nel dettaglio, con la qualificazione in Europa League ancora aperta: la Roma stava per volare in Belgio, per la gara di ritorno col Gent, e poi a Cagliari, per la ventiseiesima giornata. Furono due soddisfazioni, con qualche palpitazione di troppo.
La ventisettesima di A, fissata per l’8 marzo con la Sampdoria, non si sarebbe più giocata. Oggi, che nel calcio è tornato un orizzonte temporale, si riaccendono le luci dell’Olimpico per la Roma e per Fonseca e lui è pronto all’ultimo ritocco alla squadra, nell’allenamento di stasera. Lo ha confermato lui stesso partecipando sabato sera al programma “Titulares” di SportTV, una tv portoghese, assicurando che la squadra è pronta a competere di nuovo: «Abbiamo fatto una lunga pausa.
È stato come un pre-campionato diverso, non ci sono state partite di preparazione e il tipo di lavoro è stato diverso, ma credo che siamo pronti. Certo, senza i tifosi appassionati della Roma, giocare all’Olimpico sarà difficile. La preparazione è quasi la stessa. L’unica differenza è il tentativo di creare un’atmosfera simile a quella che troveremo in partita, quindi lunedì ci alleneremo all’Olimpico. Ma per il resto non c’è niente di molto diverso da una partita normale, l’eccezione è che ci alleneremo davvero allo stadio Olimpico, senza un pubblico, vicino al giorno della partita».
Non ha mancato, Fonseca, di declamare le grandi qualità del calcio della Serie A: «Tatticamente è un campionato molto ricco. Ci sono sempre scenari diversi dal punto di vista strategico ed è molto emozionante competere in Italia, ogni partita è una storia diversa». Di più, ha addirittura fatto un vero e proprio spot al calcio di casa nostra, invitando «tutti gli spettatori portoghesi a guardare la Serie A, un campionato dove le squadre difendono bene, ma è offensivo e molto emozionante». (…)
FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco