Le società calcistiche italiane hanno da anni bilanci in perdita e la crisi dovuta alla pandemia non ha fatto altro che accentuare i problemi dei club, con le big che sono alla continua ricerca di soluzioni, soprattutto quella di un ingresso di eventuali soci di minoranza, per far fronte ai problemi di liquidità e ai mancati incassi da stadio.
Domani è in programma la sfida tra Roma e Inter, due squadre che nell’ultimo anno sono state al centro di numerosi rumors societari – alla fine Pallotta ha ceduto le proprie quote giallorosse a Friedkin – e complessivamente al 30 giugno 2020 hanno registrato un rosso da 306 milioni di euro, una cifra enorme, che diventa ancora più spaventosa se si aggiungono i dati di Juventus (-90 milioni) e Milan (-195 milioni). In una metà del campo alle 12.30 di domani ci sarà la Roma, passata nelle mani di Friedkin il 17 agosto scorso per 199 milioni.
Il magnate di Houston dall’inizio della sua avventura nella Capitale ha iniettato nel club 132,6 milioni e già da qualche mese al fedelissimo Watts è stato dato mandato di parlare con possibili soggetti interessati a diventare partner di minoranza. I texani si sono mossi soprattutto nel mercato arabo, ma per ora nessuno ha presentato proposte tali da convincere i Friedkin a cedere una quota della Roma, che dopo la conversione dei finanziamenti soci ha visto ridurre il proprio debito.
Negli ultimi giorni le voci più insistenti sul fronte societario hanno riguardato però i nerazzurri, con Suning che è alla ricerca di un investitore specializzato in grado di rifinanziare a condizioni migliori i due bond emessi per un totale di 375 milioni e con la scadenza fissata nel 2022. Da questi sondaggi nei mercati finanziari sono nati colloqui con alcuni fondi di investimento interessati ad entrare nel mondo del calcio e ora la trattativa più calda – al momento si parla di un potenziale ingresso come socio di minoranza, ma per molte cessioni si è passati da contrattazioni per una piccola parte di azioni al totale del controllo – è quella col fondo Bc Partners, dopo che nelle scorse settimane alcuni colloqui preliminari con altri due soggetti si sono impantanati.
Il presidente dell’Inter Zhang ha smentito di voler cedere la maggioranza, ma il calcio in Cina ha subito ulteriori restrizioni e non è detto che gli imprenditori che hanno investito all’estero in futuro vengano invitati (per non dire obbligati) a lasciare del tutto il timone di aziende calcistiche.
FONTE: Il Tempo – F. Biafora