Dan e Ryan Friedkin hanno ricevuto il sindaco di Roma, Virginia Raggi, nella sede dell’ambasciata degli Stati Uniti a Roma. Niente Palazzo Senatorio e niente affaccio sui Fori Imperiali. “Non confermo e non smentisco” è la versione del Campidoglio. A quanto trapela, non si è parlato di Stadio: se c’era chi pensava di vendere foto e video come avvenuto con James Pallotta, niente da fare. Dello Stadio non si tratta perché la trattativa è chiusa a non c’è altro da aggiungere. Le foto semmai il giorno dopo il voto in Consiglio comunale.
Prima, no grazie, non ci si presta a giochi politici. Anche perché la Raggi ha assai poco da portare su un tavolo di confronto: la sua maggioranza è a pezzi, la delibera ferma, la Città Metropolitana che la Raggi guida non ha ancora nemmeno adottato il testo dell’accordo col Campidoglio sulla via del Mare/Ostiense fermo da oltre un mese a Palazzo Valentini. Quindi, sono i nuovi proprietari della Roma a giocare di forza col sempre più debole Sindaco della Capitale e se la motivazione di questo incontro carbonaro era la riservatezza tanto amata da Friedkin, questa è durata meno di 48 ore.
Con pesanti ricadute politiche: i consiglieri 5Stelle sempre più lontani dalla Giunta: la scarsa fiducia della Raggi nei suoi staff considerati a rischio fuga di notizie; e, soprattutto, la svendita da saldi ribassati della dignità politica di Palazzo Senatorio con il Sindaco della Capitale che, per essere ricevuta da un imprenditore, va nella sede dell’ambasciata come se Roma fosse una colonia americana.
FONTE: Il Tempo – F. M. Magliaro