Il coronavirus scuote anche la trattativa per la vendita della Roma. Così, mentre i rispettivi staff legali studiano eventuali modifiche alla struttura del «deal», Pallotta e Friedkin sono in contatto fra loro e l’Italia per monitorare la situazione. Dal 23 febbraio infatti – data dell’inizio della «via crucis» dei rinvii delle partite della Serie A – il magnate texano si interroga su quanto durerà l’emergenza e quanto si perderà in termini economici. Difficile dare torto a Friedkin nel suo voler vederci chiaro, anche perché il valore dato alle 12 società della galassia As Roma, sarebbe necessariamente destinato a cambiare.
In ogni caso, se la situazione si sbloccasse, la Roma assicura che fra il «signing» e il «closing» non passerebbe più di un mese. Per questo, nei giorni scorsi, la dirigenza del club giallorosso si è riunita in «conference» con il «patto di sindacato» (una trentina di soci), chiedendo sostegno in questa fase delicata . Le prime rassicurazioni sono venute da Pallotta, che d’altronde nel giro di tre mesi ha versato circa 80 milioni come aumento di capitale, assicurando continuità aziendale.
FONTE: La Gazzetta dello Sport