Non siamo a Dino Viola e a Giampiero Boniperti che si rimbeccavano a colpi di righello, «no tu sei geometra e io sono ingegnere». Anche perché Gian Piero Gasperini è un architetto, l’architetto della Roma prima in classifica. Ma stasera anche lui va a caccia di strumenti oggettivi, non solo di idee. Di risposte concrete e non solo (seppur piacevoli) sensazioni. Di righelli, verrebbe da dire. E sì che il tecnico ha spiegato: «Con l’Inter è una partita che serve a misurarci. E questa cosa la fai contro le squadre forti, contro i migliori. Capisci, ti misuri e vedi quanto puoi essere competitivo con loro». È la notte degli esami, allora, per la Roma. Quella «prima», come nella canzone, è trascorsa senza il consueto ritiro (stamattina ritrovo a Trigoria) e pare proprio che abbia spinto l’allenatore a scegliere una formazione con Dybala titolare e senza un vero centravanti, (…).
(…) Roma-Inter è un’asticella alta così per Koné e compagni, che un avversario di prima fascia finora non l’hanno ancora incontrato. È un esame, appunto, per la miglior difesa d’Europa (i 5 tornei top) di tutto il 2025, con 13 gol subiti in campionato: stasera però c’è di fronte il miglior attacco della serie A. È un esame pure per lo stesso Gasperini, che quando vede Inter vede solo nero, senza l’azzurro. È la squadra che gli ricorda la delusione più grande della carriera, un esonero nel 2011 dopo soli 73 giorni e giusto 5 gare ufficiali disputate. Ed è pure il club, l’Inter, che non riesce a battere dal 2018: da allora 10 sconfitte (le ultime 8 di fila), 5 pareggi e 28 reti subite. «Ma quando l’Inter è diventata molto forte, allo stesso modo era anche molto difficile da battere, non solo per l’Atalanta ma per tutti», si è difeso Gasp.
Chissà se stasera in campo raccoglierà l’invito di Totti, che in settimana gli ha consigliato di «mettersi l’elmetto». A parole, però, l’allenatore ha chiesto alla Roma «una partita coraggiosa. Se siamo da scudetto o da Champions? Non partecipo a questa discussione. (…) è che affrontiamo una squadra con un organico superiore. Ma noi lavoriamo per avvicinarci il più possibile. E poi qui si parla sempre di Champions perché porta soldi, è un obiettivo economico. Io preferisco gli obiettivi tecnici: migliorare i risultati che stiamo facendo è difficile, piuttosto dobbiamo migliorare le prestazioni». Soprattutto a livello offensivo: al di là dei soli 7 gol segnati, la Roma è 12ª per xG (i gol «attesi») in campionato, con un 7.22 che fa rumore soprattutto pensando alle idee di Gasp e all’Atalanta che fu.
È logico pensare che quando il tecnico parla di miglioramento, lo faccia proprio ragionando intorno alla produzione di gol e di occasioni pericolose: anche questo sarà misurato stasera. L’entusiasmo in città è alto: è la partenza migliore dell’era Friedkin, che la scorsa settimana all’assemblea Efc (ex Eca) ha dialogato a più riprese con il collega nerazzurro Beppe Marotta. I rapporti tra i due club sono ottimi, in termini strategici. Però un dispetto stasera, il presidente Dan, lo farebbe volentieri.
FONTE: Il Corriere della Sera – D. Stoppini










