“Roma, Roma, Roma… core de ‘sta città, unico grande amore“. I bambini cantano l’inno della Roma e le famiglie laziali si arrabbiano. È successo al plesso Caterina Usai, la primaria dell’istituto comprensivo Via Savinio 43, in zona Talenti.
In un video diventato virale sui social si vedono gli alunni della II B che intonano a squarciagola la canzone di Antonello Venditti, in occasione della vittoria della Roma contro il Feyenoord in finale di Conference League. Un bambino ha anche la maglia della Roma. La maggior parte canta. Qualcuno è in disparte e in silenzio. Forse non conosce la canzone, forse non l’ha mai sentita perché la loro famiglia ha una “fede calcistica” diversa.
Il momento di sportività si è però ben presto trasformato in un incubo per la docente che ha proiettato le parole della canzone sulla lavagna elettronica: per alcuni genitori “i cori da stadio devono rimanere fuori dalle aule scolastiche”. Poco importa se il fine dell’insegnante fosse quello di trasmettere agli alunni il valore dello sport.
Alla fine c’è chi ha trovato inopportuno il festeggiamento e ha chiesto ulteriori spiegazioni: andrà chiarito, intanto, se il karaoke sia stato avviato durante la ricreazione o al posto di preziosi minuti di lezione.
Nello specifico, un papà laziale ha raccontato che suo figlio si è anche messo a piangere e ha chiesto alla famiglia di andarlo a riprendere. Proprio per aver sentito l’inno della Roma. Versione poi categoricamente smentita dalla maestra Daniela, l’insegnante dell’Ic Via Savinio, che intervenuta a Radio Sei ha spiegato: “Il bambino soffre di forte emicrania, piangeva per quello. Era già venuto la mattina e con la madre abbiamo deciso di dargli un po’ di Tachipirina, eravamo d’accordo che se non fosse passato sarebbe venuta a riprenderlo“.
E così è stato. La docente ha anche aggiunto di aver “messo l’inno della Roma in maniera scherzosa, perché dei bambini erano andati a scuola con la maglia della squadra“. Tra l’altro, “io non sono neanche una tifosa di quelle accanite e la mia famiglia è divisa. È stato fatto in maniera totalmente innocua e non premeditata, ma posso capire che possa aver disturbato“. Per questo “per par condicio metterò anche l’inno della Lazio“. In classe, però, “ci sono anche due juventini”.
FONTE: La Repubblica – V. Lupia / R. Caponnetti
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