Va bene Ferguson, ok Wesley. Ma se c’è un ruolo dal quale probabilmente dipende il salto di qualità della Roma in questa stagione, è quello di un calciatore già in rosa. No, non è Soulé e nemmeno Dybala ma Koné. Perché se per l’attacco garantisce Gasp è in mezzo al campo che bisogna fare la differenza.
E in quest’ottica che giocatore è realmente Manu? Quello che la maggior parte di tifosi e addetti ai lavori pensa – potenzialmente straripante e pronto con Gasperini ad affermarsi – o il buon/ottimo calciatore che però alterna pause evidenti anche all’interno della stessa partita e che gli ultimi due allenatori passati per Trigoria lo hanno sì incensato ma anche bacchettato escludendolo per periodi o gare fondamentali?
La mediana è fondamentale in ogni squadra, ancor di più per Gasp. Che se avesse potuto clonare De Roon lo avrebbe tranquillamente fatto. Manu, però, per caratteristiche non è l’olandese ma Ederson. A 24 anni Koné è chiamato ad uno step successivo. Per le potenzialità che ha segna poco, troppo poco. Proprio a Empoli, sbagliò l’impossibile ma non si è trattato di una serata storta.
Appena due reti in 45 presenze con la Roma. Il francese ha già lasciato intravedere come sia molto abile a partecipare alla fase offensiva e a infilarsi nei buchi creati dai movimenti degli attaccanti. Sarà curioso capire come un giocatore come lui, che ama avere la palla tra i piedi e dettare il gioco, s’incastrerà con il calcio verticale con pochi tocchi di Gasperini.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina











