È bastato non vincere a Lecce, dove avevano perso Lazio e Atalanta e il Milan aveva pareggiato a fatica, per riportare al centro delle critiche l’operato di José Mourinho. Reo, stavolta, di aver colpevolmente ritardato i cambi. A tal proposito, non ci sono controprove che stabiliscano con certezza cosa sarebbe accaduto se i nuovi innesti fossero stati usati prima, ma fa nulla, si va avanti così. Senza ricordare, ad esempio, cosa è stato detto solo pochi giorni fa dal gm Tiago Pinto, non da Mou. “La Roma è uscita indebolita dal mercato“.
A Mourinho manca (almeno) un elemento: la situazione non è positiva in assoluto, e nella settimana che riporta la Roma in Europa assume una connotazione ancor più negativa. Questo perché uno dei possibili/probabili/ipotizzabili vice Zaniolo, cioè il norvegese Ola Solbakken, non potrà essere impiegato in Europa League: non fa parte della lista Uefa, si sa, e almeno questo sicuramente non per colpa di Mou. Già Solbakken, una delle tre riserve impiegate nel finale della partita di Lecce. E, allora, va da sé che la rosa della Roma, almeno in Europa, è ancora più ristretta; che la squadra, per dirla con Tiago Pinto, è ancora più indebolita. Meglio sottolinearlo adesso, cioè prima dei prossimi cambi più o meno tardivi di Mourinho.
FONTE: Il Corriere della Sera – M. Ferretti