Pronostico rispettato, per di più con il dente avvelenato. Rispolverando la più recente storia romanista, non si fa certo fatica a riempire l’elenco degli ex (o dei giocatori ancora di proprietà del club) che da “scontenti” sono riusciti a mettere i bastoni tra le ruote ai giallorossi. Le parate decisive di Skorupski, in prestito secco all’Empoli fino a giugno, chiudono momentaneamente un cerchio. Giusto per citare la stagione in corso, la Roma ha già perso 7 punti a causa delle vecchie conoscenze: dalle ultime prodezze del portiere polacco (bersagliato scherzosamente a fine gara dai suoi vecchi compagni), passando per la doppietta granata di Iago Falque, fino al gol cagliaritano del solito Borriello. L’attaccante è attualmente il peggior mattatore tra gli ex (insieme a Daniele Conti) con 5 reti segnate indossando le maglie di 4 squadre differenti (Genoa, Carpi, Atalanta, Cagliari).
Una “vendetta” dettata quasi sempre da una sfrenata esultanza. Senza andare troppo indietro con gli anni ricordando Pruzzo e Di Bartolomei, negli ultimi tempi in tanti hanno mostrato le orecchie ai loro vecchi tifosi. Due volte è toccato a Destro (con le maglie di Milan e Bologna) così come a Osvaldo nel doppio periodo con Inter e Juventus. Lo scorso anno è stato il turno di Politano all’Olimpico nel pareggio con il Sassuolo. Guberti mise la firma sulla sconfitta giallorossa a Genova con la Samp, Colonnese sbancó la Capitale con la maglia del Siena, stessa sorte toccata nel 2009 al “livornese” Tavano.
La lista prosegue con Emerson, Bovo, Cerci, Vucinic, Bojan, Tachtsidis, Pivotto, Scarchilli e “Pierino” Wome, in grado di timbrare due volte tra Bologna e Brescia. Non se la sentirono invece di esultare Delvecchio e Di Francesco, rispettivamente ai tempi di Ascoli e Piacenza, così come i giovani Bertolacci e Caprari.