Presidente Gravina mentre il virus infuria, assistiamo al balletto delle date per l’inizio degli allenamenti in serie A: non è il caso di parlare chiaro?
«Ne sento di tutti i colori e ai miei interlocutori ripeto un concetto molto semplice: noi abbiamo una stella polare, è il decreto del Governo che ha fissato al 3 aprile il primo, provvisorio traguardo. Quella data, per ora, fa fede. Il resto è solo chiacchiericcio». (…)
Le tre date immaginate per la ripresa del campionato, 3, 10 e 17 maggio, sono ancora valide? «Ripeto da sempre: si tratta solo di ipotesi e non di una certezza. Ne aggiungerei un’altra: andrebbe bene anche il 20 maggio, valutando la ricaduta sul calendario internazionale. È la mia, la nostra, speranza: significherebbe avere la possibilità di rialzare la serranda del calcio italiano e offrire al Paese la spinta emotiva per recuperare il senso della vita normale».
Si è arreso all’idea del play-off? «Era una mia proposta, non ha riscosso successo e ne ho preso atto. Chi ha responsabilità, così deve comportarsi in queste ore perché non possiamo permetterci di offrire l’immagine di un settore divorato da polemiche intestine, visioni contrapposte, men che meno da minacce di ricorsi. Dovremo uscire da questa terribile tempesta realizzando, se possibile, l’idea di un nuovo calcio oltre che di un nuovo mondo». (…)
Veniamo al nodo più intricato: ll taglio degli stipendi dei calciatori. Tommasi sostiene che bisogna parlarne sotto voce… «Sul tema bisogna muovere rispondendo a un interrogativo: avete a cuore la tenuta del sistema calcio? Bene: poiché stiamo attraversando un’emergenza storica, una crisi mai vissuta prima se non durante la seconda guerra mondiale, la realtà esige provvedimenti che rispondano ai criteri della solidarietà e della sopravvivenza del calcio. Le resistenze, in materia, non sono consentite». (…)
Tra le proposte della Lega di A per recuperare risorse anche un nuovo totocalcio e firmare contratti con agenzie di scommesse: condivide? «Prima riflessione: facciamo in modo di non ingolfare il tavolo per dare priorità a proposte più incisive da sottoporre al governo. Secondo avviso: il calcio chiederà provvedimenti che potrebbero non avere impatto sulle casse dello Stato». (…)
FONTE: Il Giornale