«Fronda» in Commissione Urbanistica con annesso giallo sulla revoca dello Stadio della Roma e in Aula, dove era convocata una seduta ordinaria del Consiglio comunale, saltata al quarto appello senza numero legale. Il crepuscolo della Raggi e dei 5Stelle a Palazzo Senatorio continua a far segnare smottamenti su smottamenti. In Commissione Urbanistica si doveva discutere la delibera che revoca il pubblico interesse al progetto Stadio della Roma di Tor di Valle.
Avvocatura e segretariato generale assenti con sconcerto dei consiglieri che chiedono tutti – i 5Stelle stessi (Donatella Iorio, Angelo Sturni ed Enrico Stefàno), il Pd (Giulio Pelonzi e Giulio Bugarini), Fratelli d’Italia (Andrea De Priamo)il Psi (Cristina Grancio) – una seconda seduta a porte chiuse con gli uffici legali capitolini, ieri assenti per non «scoprire» eventuali linee difensive in una futura causa.
Il presidente Chiossi – che ha impedito, con la scusa del poco tempo, alla stampa di fare domande – invece passa direttamente all’espressione del parere sulla delibera. Risultato, uno dopo l’altro i consiglieri escono dalla seduta. E a votare rimangono in tre: lo stesso Chiossi e i grillini Roberto Allegretti e Annalisa Bernabei. Solo che per regolamento occorrono almeno 4 voti. Quindi, stando alle registrazioni, il parere non sarebbe stato espresso in modo valido.
E si apre il giallo: l’assessore Montuori, interpellato da Il Tempo, spiega che Chiossi avrebbe considerato valido il voto. Parte la rincorsa a capire come, e il capogruppo Pd, Pelonzi, dopo aver parlato con Chiossi riferisce che sarebbero, condizionale obbligatorio, stati considerati presenti e astenuti i consiglieri Cristina Gancio e Enrico Stefàno. Raggiunti entrambi telefonicamente, però, tutti e due hanno ribadito di non aver partecipato al voto.
El a questione rischia di essere portata al Segretariato generale con le videoregistrazioni della seduta. Roba da teatrino, insomma. E mentre si discuteva in Urbanistica la delibera di revoca, è arrivato anche un nuovo atto da parte di Eurnova, la società di Luca Parnasi partner, fino a febbraio scorso, nel progetto Stadio. Siamo all’anticamera della denuncia: i legali di Eurnova approfondiscono quanto già indicato pochi giorni fa nell’ultima lettera spedita al Campidoglio.
La revoca è illegittima perché si basa su una norma (la legge Stadi 147/2013) abrogata a febbraio scorso e sostituita da una nuova che, con un cavillo tutto italiano, è già in vigore ma sarà applicabile dal 1 gennaio 2024 e in cui non esiste più l’obbligo di accordo fra proponente e società sportiva «utilizzatrice in via prevalente». Nel lungo testo, poi, i legali di Eurnova contestano punto per punto il diritto della Roma di ritirarsi e l’idea che questo sia sufficiente a cancellare il pubblico interesse che «non potrà mai fondarsi sui desiderata della As Roma». Conclusione di Eurnova: la Giunta ritiri la delibera o l’Assemblea capitolina la bocci. Oppure ci vedremo in tribunale.
FONTE: Il Tempo – F. M. Magliaro