Esistono grandi maestri di scacchi in grado di giocare più partite contemporaneamente, su un numero anche cospicuo di scacchiere, tenendo sempre a mente la prossima mossa da fare. Ce lo immaginiamo così José Mourinho, in questo momento, nel suo ufficio a Trigoria, che poi è anche casa sua in questa avventura romana e romanista. Sostituiamo però gli scacchi con il poker e le caselle bianconere con tre tavoli verdi, ai quali è seduto adesso lo Special One, pronto a spostare in avanti tutte le sue fiches per andare all in.
La prima delle tre partite è la più importante, quella che si giocherà da qui al 14 gennaio, sul terreno verde – questa volta di erba, con il pallone a rotolare e senza carte -, con otto – o, preferibilmente, nove – gare che diranno molto delle reali ambizioni della Roma. Si parte domani sera, quando in un Olimpico ancora una volta riempito dall’amore di 60mila romanisiti, gli uomini di Mou se la vedranno contro la Fiorentina.
La sfida alla banda di Italiano sarà soltanto il primo di sei scontri diretti, consecutivi, che caratterizzerano il prossimo periodo del campionato giallorosso. Dopo i viola, infatti, arriveranno i match contro: Bologna, Napoli, Juventus, Atalanta e Milan. Gare in grado di spostare, forse in modo definitivo, gli equilibri della corsa alla nuova e ricchissima Champions, obiettivo fondamentale anche per le casse della società.
A questo va aggiunto l’impegno contro lo Sheriff – giovedì prossimo – a chiusura del girone di Europa League e la rivincita contro la Cremonese del 3 gennaio. L’eventuale passaggio del turno in Coppa Italia metterebbe sulla strada della Roma il settimo scontro diretto in poco più di un mese, contro la Lazio, per i quarti della competizione nazionale. Insomma, un periodo ad alta tensione, come piace a Mourinho e ad una Roma che somiglia sempre più al suo allenatore. Una squadra in grado di tirare fuori il meglio di sé quando messa sotto pressione – le rimonte e i tanti gol nei finali lo dimostrano.
La seconda partita in atto è quella più complessa, perché l’unica in cui Mourinho, ormai, può fare ben poco e si tratta di quella in atto con la Procura della Figc. Dopo le parole di José su Berardi e Marcenaro, in via Campania è stata aperta e chiusa un’inchiesta. Ad ore è attesa la decisione – possibile deferimento, con due turni di squalifica al tecnico.
Lo Special One potrebbe essere ascoltato ma, qualora le sensazioni si trasformeranno in sentenze dure, sarà difficile convincere i giudici a fare marcia indietro. Alle 14, intanto, Mou parla in conferenza stampa, alla vigilia di Roma-Fiorentina. Resta soltanto da capire quale lingua sceglierà questa volta, sperando di non andare ad intaccare la suscettibilità di nessuno all’ascolto.
L’ultima partita è quella relativa al rinnovo. Di recente Mourinho ha detto di essersi legato a questa maglia, ma l’accordo rimane in scadenza. Al tempo stesso però, proprio per l’ultima inchiesta aperta dalla Figc, il portoghese ha ricevuto l’appoggio pubblico dalla società, per bocca di Pinto. Lo Special One non è mai sembrato, come in questo momento, in sintonia con ambiente e club, chissà che questo non possa portare ad un incontro sotto le feste. Con un rinnovo da scartare sotto l’albero. Da parte sua, il tifo romanista si è schierato con Mou. Viva la democrazia.
FONTE: Il Romanista – S. Valdarchi