L’”Operazione Oriente” può dirsi conclusa. E con successo. Nonostante la tournée della Roma in Giappone non sia destinata a rimanere negli annali per la bellezza delle due amichevoli della squadra di Mourinho, è stata il primo importante passo per immergersi in un universo – quello nipponico – dove il calcio ha assunto un ruolo sempre più centrale. Un viaggio fortemente voluto dai Friedkin, che hanno legato da tempo parte del loro business alla terra del Sol Levante e, in particolare, al marchio Toyota.
La proprietà giallorossa si è impegnata in prima persona per chiudere l’accordo con cui Roma e Nagoya Grampus puntano ad espandere i rispettivi brand, sul mercato asiatico ed europeo. Dopo aver celebrato l’inizio della collaborazione, i prossimi step prevedono stage e tornei in Italia per alcuni ragazzi del settore giovanile nipponico che saranno visionati dagli scout giallorossi.
Ma l’esperienza in Giappone è servita anche a rafforzare rapporti commerciali già esistenti, come quello con Fendi. La maison di moda ha infatti colto l’occasione per accompagnare il club durante il periodo trascorso a Tokyo, legando il proprio marchio a quello della Roma anche sul mercato giapponese.
A decretare il successo della spedizione in Asia è stato soprattutto l’affetto dimostrato dai tifosi. In una settimana quasi 10mila persone hanno visitato “Casa Roma”. Sono 35mila invece gli spettatori totali che hanno acquistato un biglietto per assistere ad una delle partite giocate contro Nagoya Grampus e Yokohama Marinos.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – E. Zotti