Caratteristica di base dei vincenti è anche quella di essere perennemente insoddisfatti. Per questo Josè Mourinho è sì l’idolo delle folle ma allo stesso tempo anche l’incubo dei ds. Celebri le sue sfuriate anche quando era allo United e al Tottenham, e ancora prima al Chelsea che pure era stellare.
Arrivato alla Roma in piena pandemia e con i conti della società già di per sè in disordine, lo Special One ha accettato una sfida notevole dal punto di vista professionale, conscio del fatto che almeno quest’anno non avrebbe potuto contare su un mercato roboante.
I regali al momento, si chiamano Rui Patricio e Matias Vina. Il primo acquisto per rimpiazzare Pau Lopez è un fedelissimo di Mou e arriva dal Wolves per 11,5 milioni di euro più bonus. Il secondo è sbarcato domenica nella Capitale dopo qualche intoppo col Palmeiras e costerà 13 milioni. Due acquisti strategici ma che migliorano la rosa solo in parte.
In più Mou deve monitorare la ripresa di Zaniolo, risolvere i vecchi screzi con Mkhitaryan e salutare il prima possibile gli esuberi: al momento, i grattacapi superano di gran lunga i regali. Mou non è celebre per la sua pazienza e i primi mugugni si sono già sollevati per le tempistiche non proprio flash degli ultimi arrivi.
FONTE: Libero – D. Dell’Orco