Procrastinare per sopravvivere, sperando il futuro sia migliore. Una tendenza passiva che pervade la squadra di Mourinho ormai da mesi, da quando quel maledetto infortunio di Dybala ha cliccato un enorme tasto pausa su tutte le vicende della Roma.
Sopravvivendo in campionato, aspettando gli infortunati, rimandando i rinnovi di contratto, carpendo in anticipo le ambizioni altrui e scansando i problemi. Gerundi come se piovesse in attesa che smetta. Sì, ma cosa? A seconda dell’attesa cambia il colpevole: infortuni, risultati, motivazioni e il grande ombrello della sfortuna.
In questo momento in casa giallorossa sembra tutto fermo, nonostante la ripresa della Serie A sia dietro l’angolo e questi 52 giorni di stop sarebbero dovuti servire a tutto, tranne che all’immobilismo. La squadra soffre, subisce, non vince e gioca male, tanto con il Cadice in amichevole quanto con il Torino un mese fa. Tutta la squadra appare poco equilibrata, nonostante i tentativi di cambio modulo e interpreti.
Gli attaccanti continuano a non segnare e degli agognati miglioramenti “alla ripresa” non se ne vede l’ombra. In più gli umori che si percepiscono non fanno ben sperare, a partire dall’allenatore fino ai giocatori spenti visti in Giappone e in questo inizio di ritiro. Sono amichevoli, è vero, ma è l’entusiasmo, la voglia e la fame che attualmente sembrano mancare a tutti. In più per i rinforzi nel mercato di gennaio è meglio chiedere altrove.
FONTE: Il Tempo – M. Juric
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Ritardo Nervosa Affonda Roma Vina Espulso Mourinho Attende Piano Friedkin